Quando ricordiamo gli allenatori,si ricordano quelli che hanno fatto le fortune delle squadre,come il Perugia 1978/79 che arrivò secondo in classifica senza sconfitte,su quella panchina sedeva Ilario Castagner,con quella stagione per lui fu' l'apice della sua carriera,poi la maggior parte delle sue squadre furono medio-basse,fino a non allenare più.Un'altro che fece la storia fu' Tommaso Maestrelli che vinse lo scudetto con la Lazio nella stagione 1973/74,divenendo un mito e restando nella storia biancoceleste.Andando avanti nel 1975/76 Luigi "Gigi Radice" esordiente come allenatore,vince uno scudetto storico con il Torino del duo Pulici-Graziani.Ce ne sono molti altri Capello,Lippi,Ancelotti,Mancini,Eriksson,Mourinho.Questi sono i grandi che tutti ricordano,perche' hanno vinto,quindi entrati nell'olimpo delle società da loro allenate.Ma c'è anche l'allenatore,che si ricorda fin quando allena poi,dopo parecchi anni non si ricorda più.Partiamo da Giuseppe Materazzi,padre di Marco ex difensore dell'Inter e Matteo Materazzi procuratore di calcio.Questo allenatore fece la maggior parte della sua carriera nelle squadre di bassofondo in Serie A,chi non ricorda il grande Bari con Masinga e Guerriero? Il Piacenza di Tentoni? Ecco quei club avevano un grande maestro,quel Beppe Materazzi che però non arrivò mai in una Big.Giampiero Ventura di adesso non avrà mai la possibilità,di allenare un Big del nostro campionato,lasciamo perdere che ora è in nazionale,ma dopo quella stagione d'oro con il Torino portato in Europa,non avrebbe dovuto avere gl'occhi delle big addosso? Eppure sembra che alcuni allenatori,siano destinati a restare nell'ombra di tanti altri.Adesso si è arrivati addirittura a mettere sulle panchine ex calciatori con pochissima esperienza,togliendo Conte e Montella,gli altri sono messi lì non per la bravura di allenare,ma solo perché sono stati grandi nei loro club,ma cosa c'entra? Negli anni passati,la maggior parte degli allenatori avevano fatto molta gavetta,alcuni arrivavano addirittura anziani sulle panchine,dopo aver passato molte stagioni a calcare campi di Serie minori.Togliendo qualche eccezione,come i famosi allenatori in campo,gia' perché alcuni giocatori hanno questo modo di fare,che ancor prima di smettere di giocare e intraprendere quella strada,si vedono come allenatori in campo,un esempio fu Giovanni Trapattoni,che da grande giocatore qual'era,divenne in breve tempo l'allenatore più ammirato al mondo,ma di questi personaggi c'è ne sono stati pochi,un'altro fu Nils Liedholm altro grande giocatore,poi diventato grande allenatore negli anni a seguire.Invece quell'allenatore che tutta Italia ha ammirato,l'uomo che non aveva paura di nessuno,il "Rozzo" che indicava i tifosi e che dopo una rimonta della sua squadra,fece una corsa sotto la curva della squadra avversaria esultando alla "Faccia loro" come direbbe lui,gia' "Er Sor Carletto" come lo ricordano a Roma,oltre all'avventura Giallorossa,non ebbe mai la fortuna di allenate un top club italiano,eppure nelle squadre che all'epoca erano date per spacciate già da inizio campionato,riusci' a salvarle sempre,si Carletto salvo il Brescia,convincendo un campione come Roberto Baggio a vestire la maglia Bresciana,salvo il Bologna con Kenneth Andersson gigante Svedese,eppure restò nei bassi fondi.Quando un allenatore è destinato a restare in ombra,non c'è niente da fare.