L'attaccante alla fine è arrivato e corrisponde al profilo di Kalinic.

Un lungo vociferare ha agitato questa ultima fase di calciomercato del Milan, tutti sapevano che sarebbe arrivata una punta centrale e questo ha animato le idee più fantasiose concluse ieri al momento della presentazione del neoacquisto croato.
Il fatto che la dirigenza rossonera abbia proclamato apertamente che sarebbe arrivato "uno fra Belotti, Morata, Aubameyang e Kalinic" ha creato attese addirittura superiori alle reali possibilità economiche rimanenti dopo la sontuosa campagna acquisti tanto che, alla fine, il nome di Kalinic sembra essere un ripiego più che un vero e proprio obbiettivo di mercato centrato.
Si è parlato di Belotti, ma trattare con Cairo si è dimostrato più arduo del previsto ed Aubameyang chiuso dal muro elevato dal Borussia; entrambi profili graditissimi ai rossoneri che sarebbero andati di corsa a colmare la casella vuota nella formazione allenata da Montella.

Discorso diverso nelle trattative per Morata, Falcao, Diego Costa e Keità, tutti giocatori dalle qualità tecniche rare che sarebbero stati molto utili alla causa, ma qui la voglia di rossonero dei trattati non è mai apparsa evidente.

Il Milan è il Milan, cioè una delle società più titolate e gloriose al mondo e chi non ambisce ad esso, non lo merita quindi, ben venga Kalinic che non sarà il calciatore più forte di tutti i tempi, ma sarà uno che darà il massimo per la causa rossonera, uno che alla fine i suoi gol li farà, insomma uno su cui poter contare, sempre!
E questo vale più di ogni altra caratteristica applicata contro voglia.