Chiariamo subito che il goal della Juventus doveva essere convalidato e che, pertanto, i bianconeri sono stati penalizzati. Detto questo a scanso di equivoci, credo che si possa procedere a tutta una serie di altre considerazioni. Mi è capitato di leggere e sentire che: 1) Agnelli avrebbe applaudito ironicamente l’arbitro; 2) la partita sarebbe stata falsata dal goal annullato; 3) se lo stesso errore fosse capitato a favore dei bianconeri sarebbe scoppiato il putiferio. Mi sto chiedendo cosa abbia fatto Agnelli qualche anno fa, quando non fu concesso il goal a Muntari, con la palla entrata in porta di 1 metro. Avrà applaudito ironicamente anche allora? Mi permetto di dubitarne. Ho pensato pure che per “falsare” una partita occorre qualche episodio in più (o ben più grave) del goal non concesso ieri. Si è trattato di un errore di centimetri in un’azione confusa con molti giocatori da seguire. Una decisione sbagliata, indubbiamente, ma che rientra nella casistica di una partita di calcio, dove arbitri e guardalinee sono esseri umani e gli si deve concedere un ragionevole margine di errore. Una partita è “falsata” se, oltre al goal annullato, viene concesso, per esempio, un rigore che non c’è e si registra un’espulsione ingiustificata. Quando l’episodio è unico, deve essere veramente clamoroso, come un goal non concesso con la palla 1 metro oltre la linea di porta (per fare un esempio a caso). Devo anche sottolineare che i putiferi non scoppiano solo per errori a favore della Juventus. Che sta succedendo, infatti per l’episodio di ieri? Se ne sta parlando e discutendo fino alla nausea! Mettiamola dunque su questo piano: a nessuno piace che l’arbitro sbagli a proprio sfavore e sarebbe disumano pretendere che tifosi e società non si arrabbino quando succede. Fra le altre cose la memoria umana è selettiva, per cui scarta i ricordi che non le convengono. Tanto per fare un esempio, qualche mese fa i bianconeri furono messi alla frusta a San Siro dal Milan di Mihajlovic e vinsero con un goal viziato da una spintarella alla schiena di un difensore. Un episodio non evidentissimo a occhio nudo in un’area affollata, un po' come il goal annullato ieri. Però se la Juventus ha gradito quella decisione, deve gradire quella di ieri. Lo stesso rimprovero devo rivolgerlo anche ai dirigenti e all’allenatore del Sassuolo. Quando si sono lamentati dopo la sconfitta per 4-3, hanno dimenticato che qualche mese fa fu il Milan a essere penalizzato nello scontro diretto, finendo poi escluso dall’Europa League proprio a favore del Sassuolo. Cerchiamo di essere logici: se c’è una squadra che storicamente non è malvista dagli arbitri, quella è la Juventus. Può anche accettare che, ogni tanto, la direzione sia a suo sfavore, come lo fu nella stagione scorsa contro il Bayern di Monaco (cosa della quale va dato atto ai bianconeri). Non me ne vogliano gli juventini, ma quando la Juventus si lamenta dell’arbitro, immagino Diabolik che chiama Ginko e denuncia il furto dell’auto, con l’espressione basita di Ginko, il quale ha tutte le ragioni per sentirsi preso per i fondelli. La partita di ieri ha comunque confermato che: 1)la Juventus resta più forte del Milan e, con ogni probabilità, anche delle altre; 2)Il Milan poteva vincere solo dando il 101% (e lo ha fatto) e a patto che tutte le incognite assumessero un valore favorevole ai rossoneri (ed è successo, visto il goal annullato, il colpo ad effetto di Locatelli e la parata di Donnarumma nel finale). 3)Il Milan ha, tuttavia, dimostrato di non essere un bluff, perché un “bluff”, dopo il goal annullato, finisce comunque per prenderne almeno un altro e forse altri due o tre. Il Milan ha finora affrontato molte squadre forti: Juventus, Napoli, Lazio e Fiorentina, in primis, ma anche il Sassuolo, il Torino e il Chievo di questi tempi. Ciò vuol dire che: A) da un lato la sua classifica è “pesante”, anche tenendo conto degli errori a suo favore con Sassuolo e Juventus: B) da un altro punto di vista i rossoneri dovranno stare attenti con le squadre meno quotate, che si chiuderanno in difesa, costringendo i diavoletti ad attaccare e non ad attendere il passo falso altrui. Per concludere, direi che i meriti dell'attuale momento rossonero vanno attribuiti a: - Sinisa Mihajlovic, che ha lanciato Donnarumma (mentre autorevoli penne lo accusavano di aver svilito Diego Lopez) e per aver capito come questa squadra deve giocare; - Francesco Montella, per aver violentato le proprie idee tattiche al punto da giocare, realisticamente, su posizioni più guardinghe; - Adriano Galliani, per aver portato al Milan gente come Niang, Suso e Kucka (spendendo poco, fra l'altro); - Silvio Berlusconi, per aver rinunciato a chiedere una squadra ... all'attaccooooo, ma anche per aver intuito che Locatelli era un giocatore già pronto per il grande calcio. Quello che è certo è che, dopo il match con la Juventus, i rossoneri non sono più un rebus, ma un cruciverba: sono state compilate alcune caselle, anche se ne rimangono ancora molte per completare lo schema. Vedremo.