UNA PRIMA GIORNATA CON POCHE SORPRESE

Il campionato è finalmente iniziato. I risultati della prima giornata sono stati quasi tutti prevedibili. Il quasi è d’obbligo, anche perché se fossero stati come da pronostico, io stesso oggi ero già su un volo per Ibiza.

Quello che non è stato evidente con i risultati, lo si è visto in campo.

Il 3 a 0 della Juventus, ad esempio, è stato severo per il Cagliari. Nei primi venti minuti i bianconeri non erano riusciti ad entrare nell’area del Cagliari. Sardi che se la sono giocata fino in fondo, fallendo almeno due nitide palle gol ed un rigore concesso con la VAR. Il secondo gol, quello di Dybala per intenderci, è sicuramente viziato da un fallo di braccio (che tutti hanno visto tranne l’arbitro e la VAR). Il Cagliari, anche nel secondo tempo, ha provato, senza riuscirci, a riequilibrare le sorti della partita. Poi è arrivato il Pipita è ha messo fine ai giochi.
La Juve non ha ancora la stessa autorità dell’anno scorso, il cambio modulo e l’assenza di un vero incontrista in mezzo al campo, costringe i bianconeri a giocare con i due esterni sulla linea mediana e spesso addirittura ad accentrarsi. La manovra non è ancora fluida ed i centrocampisti sono costretti a tenere palla perché non trovano sbocchi sulle fasce. D’altro canto, con un Dybala a questi livelli, per ora va più che bene.

Il Napoli ha restituito al mittente quanto patito in un analogo esordio nel campionato 1984/85. Lo ha fatto con autorevolezza fino al 20° del secondo tempo, poi ha cominciato a soffrire un po’, dopo espulsione e rigore per il Verona. Ma ci sta. Belle le trame di gioco degli uomini di Sarri, che forse, dopo il due a zero, hanno cominciato a pensare a Nizza. Il Napoli ha mostrato un altro capitolo del vangelo secondo Sarri. Il difetto di una difesa non sempre ermetica resta un peccato venale (in senso di braccino corto). E’ un vero peccato non investire su un difensore centrale di grande qualità.

La Roma con l’Atalanta ha vinto di furbizia ma anche di fortuna. Non solo per il palo degli orobici a pochi minuti dal 90°, ma anche per il gioco espresso. L’Atalanta ha mostrato di essere più squadra, di avere le idee più chiare, ovviamente le assenze di Conti e Kessié si sono sentite soprattutto negli automatismi e nella fluidità di gioco.
La Roma sta ancora metabolizzando il cambio di modulo, quella vista a Bergamo è bocciata anche se, si sa, chi vince ha sempre ragione. La Roma ha ancor il cartello “lavori in corso”. Ha subito troppo da un’Atalanta rinnovata ed ancora in rodaggio. Ha vinto con fortuna, ma ha creato davvero poco per essere una squadra a trazione anteriore. Al contrario l’Atalanta ha creato di più, ma ha concluso poco. Entrambe le squadre sono da rivedere, pero ho la sensazione che Di Francesco sia quello con più lavoro da fare.

Il Milan non fa testo, perché con un rigore a favore e un uomo in più, dopo pochi minuti, ha avuto vita facile a Crotone, soprattutto grazie al giovane Cutrone. E’ sintomatico che per 45 minuti in superiorità numerica non sia riuscito a fare un altro gol e che abbia addirittura concesso un paio di nitide occasioni ai calabresi.
Il Milan sembra davvero a buon punto, segna e non subisce. C’è però da considerare che ha iniziato la preparazione prima di tutti per i preliminari di Europa League. Un vantaggio che si porterà dietro per diverse giornate, nelle quali potrà approfittare di un calendario abbastanza favorevole.

L’Inter, impegnata in casa con la Fiorentina, è riuscita a chiudere la pratica in 15 minuti. Solo nel secondo tempo i gigliati sono riusciti a mettere in mostra alcuni dei nuovi talenti voluti da Corvino. Dire che non fosse un test attendibile è sbagliato. Dire che la Fiorentina, di questi tempi, non è ancora la squadra che Pioli vorrebbe è più corretto. L’Inter ha cominciato con il piglio giusto. La gestione Spalletti si vede e si sente, sia fuori che dentro il campo. A prescindere dall’avversario, per ora ha colmato un grave difetto della passata stagione, cioè il controllo della partita e la gestione del risultato.

La Lazio di Inzaghi, dopo la vittoria della Supercoppa, ci ha regalato una delle sorprese di giornata pareggiando in casa con la neopromossa Spal. Ad onor del vero il pareggio è frutto di ottima partita da parte dei ferraresi, votati soprattutto alla fase difensiva. Le occasioni per vincere la Lazio le ha avute, peccato che mancasse sempre qualcosa nel momento topico. Certe partite si vincono anche con la qualità dei singoli come Keita e Felipe Anderson, assenti per l’occasione.

La vittoria della Samp sul Benevento, stato frutto di una buona gara dei blucerchaiti, iniziata in salita per il vantaggio di Ciciretti. Poi una buona gara, con belle trame di gioco e numerose occasioni da gol, coronata dalla doppietta di Quagliarella. I giallorossi campani, hanno messo in campo anche delle giocate di qualità, ma nei momenti topici ha messo in mostra tutte le lacune di una squadra esordiente, soprattutto nell’episodio del gol vittoria sampdoriano.

Il pareggio di Bologna e Torino ha rasentato la ripetizione di un film già visto. Il Toro meritava qualcosa in più, ma un errore dell’arbitro lo ha privato della vittoria.

Il Genoa ha invece colto un bel punto a Reggio Emilia col Sassuolo. In verità la squadra di Juric avrebbe meritato la vittoria ma solo il legno ed un Consigli ha evitato la capitolazione degli emiliani. In ombra il gioiello (?) Berardi ed anche Politano (in lista di partenza ?).

L’acuto della prima giornata viene dalla squadra più anziana del campionato, il Chievo, che con due splendidi gol ha battuto l’Udinese tra le mura amiche. Anche l’anno scorso il Chievo di Maran partì benissimo battendo addirittura l’Inter di DeBoer.
C’è da sistemare qualcosa per Del Neri, il gioco non manca, ma l’innesto dei nuovi richiede tempo.

CONCLUSIONE

La prima giornata ha evidenziato che le squadre in lotta per primi i quattro posti, utili per andare in Champions, sono cinque.
La Lazio, per ora, non è tra queste. Che lo scudetto sarà una lotta a due tra campioni uscenti e partenopei. Che Milano è tornata. Che la Roma, vittoria a parte, non è così competitiva.
Domenica prossima ci sarà già un big match, quello tra Roma ed Inter. Ho la sensazione che per Spalletti il ritorno nella capitale non sarà così amaro. Azzardo anche un difficile pomeriggio per la squadra di Allegri impegnata a Genova con i rossoblu.
Domenica tranquilla per il Milan, mentre il Napoli faticherà un po’ con l’Atalanta, soprattutto per i postumi della qualificazione, con annessa partita a Nizza, ai gironi di Champions.
Azzardo, infine, una sorpresa in testa alla classifica.