Di seconde squadre se ne parla anche se dà fastidio farlo. E se già esistessero, Matteo Politano non sarebbe stato accostato in questi giorni a Napoli e Juve. Un bene per lui.

Ma andiamo con ordine. In tema di elezioni per rinnovare il Governo del calcio, le Squadre B sono uno degli argomenti caldi. Sebbene più per tifosi e curiosi che per i candidati stessi. A essersi espresso apertamente sull'introduzione delle seconde squadre, su modello spagnolo, è stato solo il "cavallo perdente" dei calciatori, Damiano Tommasi. Gli altri candidati, Gravina e Sibilia, epressioni rispettivamente di Lega Pro e Lega nazionale dilettanti, sul tema glissano. Un po' per prudenza e un po' per convenienza. E a farne le spese potrebbe essere proprio Matteo Politano, 24enne esterno offensivo del Sassuolo che tanto bene sta facendo quest'anno. E che prendiamo a esempio per condannare una stortura del sistema che va superata.

COSA CAMBIA CON LE SQUADRE B

Le Squadre B non sono altro che seconde squadre legate a grandi società, iscritte però nelle serie minori. Facciamo un esempio: se in Italia esistessero, società come Juve, Napoli, o Milan, se interessate, potrebbero avere una seconda squadra iscritta alla Serie B, o alla Lega Pro. La Juve B (chiamata così per comodità) avrebbe una rosa dove la società madre inserisce giovani, giocatori da recuperare, altri ed eventuali, evitando la roulette dei prestiti. O il giochino delle cessioni con diritto di riscatto e controriscatto. I calciatori potrebbero poi passare dalla B alla rosa principale senza troppi problemi, evitando alle società di Serie A costosi e spesso rischiosi mercati di riparazione, dove a godere sono principalmente gli agenti.
Fatta questa piccola premessa, provate a immaginare il destino di Politano. Nel calcio attuale, la pubalgia che affligge lo juventino Cuardado o le ambizioni del Napoli, hanno portato le due società a cercare l'esterno del Sassuolo. Per lui pronto un comodo posto in panchina, condito da un girone di ritorno fatto di spezzoni. Un vero peccato. In un calcio con le seconde squadre, la Juve, per esempio, non avrebbe forse mandato questa estate la promessa Riccardo Orsolini, 21 anni, all'Atalanta. A Bergamo l'esterno offensivo prelevato dall'Ascoli sta tristemente scaldando la panchina, arrestando così il suo processo di crescita. Probabilmente Orsolini si sarebbe fatto le ossa da titolare nella Juve B e a gennaio sarebbe stato pronto per aggregarsi alla prima squadra, per coprire il buco lasciato da Cuadrado (togliamo dall'equazione anche la cessione di Pjaca). Orsolini, tre anni più giovane di Politano (più anni di carriera a disposizione), avrebbe avuto qualche occasione di giocare partite importanti: mezza stagione in B da titolare, mezza stagione in A  in un ambiente che ha bisogno di dargli minutaggio. Politano resterebbe a far gol al Sassuolo e crescerebbe in ottica Nazionale. Perché, ricordiamolo, il grande tema di queste elezioni targate Federazione italiana gioco calcio, è proprio il profondo rinnovamento. Una rivoluzione che, tra l'altro, eviti una nuova drammatica esclusione della Nazionale da Europei e Mondiali di calcio. 

CHE SUCCEDE IN FIGC?

Se Tavecchio fosse rimasto alla guida della Figc, le squadre B sarebbero state uno dei primi punti in agenda. Naturale sbocco anche per i ragazzi che stanno crescendo nei nuovi centri federali. Ora, invece, il futuro delle seconde squadre è in bilico. Cosimo Sibilia e Gabriele Gravina nel loro programma parlano di una generica riforma dei campionati: l'idea è trasformare la Lega Pro in una lega di semi professionisti. Questo permetterebbe alle società iscritte di accedere agli sgravi fiscali propri delle Onlus, abbattendo i costi. Tanti presidenti della Lega Pro non digeriscono le Squadre B, che secondo molti leverebbero spazio a realtà di provincia piccole ma meritevoli. In realtà così non è. Ogni anno alcune società non riescono a iscriversi alla Lega Pro: fallimenti, fideiussioni dubbie, sprofondo rosso nei conti. Sarebbe sufficiente sostituirle pescando una squadra B da un'ipotetica lista d'attesa: chi prima arriva, prima si iscrive. Le squadre B comunque non toglierebbero posti a chi ambisce alla A perché, come in Spagna, due società non potrebbero mai militare nello stesso campionato. Insomma, anche se l'Inter B vincesse il campionato cadetto, lì resterebbe. 

CARO POLITANO, CI DISPIACE

Difficilmente il nuovo presidente della Figc, con l'incubo commissariamento sempre dietro l'angolo (a quanto dice il presindente del Coni Malagò), porterà avanti nell'immediato la rivoluzione delle seconde squadre. Sarebbe complicato scontentare Lega Pro e Dilettanti che tanto hanno contribuito a eleggerlo. Così Politano vivrà queste ultime ore di mercato con trepidazione.
Augurargli di "spaccare il mondo" anche nella Juve o nel Napoli, è atto dovuto. La storia recente però racconta tanta panchina per chi fa il "salto" a Gennaio. Sarebbe una vera perdita per la Nazionale, che di giocatori di talento come Politano ha bisogno. Sempre che non si perdano le loro tracce tra panchina e tribuna.
Speriamo che il Sassuolo non voglia privarsi di un giocatore determinante. E incrociamo le dita in attesa delle seconde squadre: per vedere qualche giovane in più giocare e crescere, senza ritrovarsi seconda linea. Ed evitando di perdere tempo con un prestito dopo l'altro.