“L’uomo lo fa il coraggio nel credere nei suoi valori per il bene degli altri” cit. Talent scout di provincia

Sono fiero che esista in Italia un giornalista ma soprattutto un uomo come Pippo Russo.

Parliamo dei valori del calcio, quelli che da bambini ti fanno tirare i primi calci ad un pallone inconsapevolmente, che ti fanno sognare i campioni della tua squadra del cuore o della Nazionale sperando un giorno di diventare come loro. Con i tuoi sforzi e quelli dei tuoi familiari, passare da un oratorio o da una squadretta di provincia a scalare nei regionali fino alla grande occasione, quando un club importante ti nota e ti compra; pulcini, esordienti, allievi, berretti, poi la primavera e poi se tutto va nel verso giusto, il grande salto in prima squadra con il primo contratto da professionista che ripaga tutto quell’impegno e quegli sforzi.

Con lo scoop di Pippo Russo e di Calciomercato.com finito in prima serata su Striscia la Notizia in più servizi di Moreno Morello, ci si accorge soprattutto che a ripagare quegli sforzi forse ci hanno pensato le società, gli agenti o rappresentanti-intermediari tutti meschini e truffatori, che hanno giocato con te giocatore e chissà chi altro, non in campo, ma fuori, e no, non parliamo delle tribune o tantomeno della vita privata.

Eppure stava tutto sulla carta, inspiegabile che certe società inferiori potessero fatturare queste cifre con maxi plusvalenze incomprensibili di decine di milioni su milioni, e ora che si spera partiranno le indagini con la Finanza e la Banca D'Italia, chissà quante altre coinvolte ne verrano fuori, chissà cosa si andrà a scoprire partendo anche solo dalle più piccole realtà e minusvalenze.

Scoprire un cancro nel calcio, uno dei tanti forse, che si espanderà a macchia d’olio, quel lato oscuro manipolato da fondi d’investimento, agenti monopolisti, parcelle e clausole, il potere dei procuratori, società calcistiche  che non sanno più come evitare il fallimento e che usano ogni mezzo necessario per arginare i controlli, su di una economia zizzania in un prato aperto di gioco.

Per non dimenticare poi le scommesse clandestine tra giocatori e mafia, calciopoli, arbitri comprati e ancora gli aspetti burocratici, come le regole poco chiare, gli status di extracomunitari che sanno tanto di razzismo, o i tetti salariali inesistenti, ingaggi faraonici, movimenti consistenti di denaro inesistenti ,cartellini sopravvalutati per ripianare i bilanci ma soprattutto, cosa più squallida, coinvolgendo in tutto questo loro, i bambini e i ragazzini, cedendoli per milioni, quando magari neanche calcano più o han mai calcato i campi di gioco o che hanno un valore che solo per l’età  non potrebbe proprio essere, prendendosi gioco di loro e del loro sogno.

Chi più ne ha più ne metta, siamo ormai questo in Italia, quello sport, il più seguito qui, il gioco del pallone diventato un gioco “nel pallone”.

Ringrazio Pippo Russo, docente di sociologia che scrive per Calciomercato.com e la stessa redazione che ha lavorato con lui e lo ha supportato in questo scoop importantissimo per il bene di una Nazione, al vostro coraggio, quello che oltre a distinguere il buon giornalismo dagli eccessi e strafalcioni, distingue il vero uomo dal codardo, a lui e a loro va la mia solidarietà a lui e a loro che tanto la verità ha fatto male, che le società coinvolte in questo scandalo (Chievo Cesena Parma), gli hanno anche tolto l’accredito di inviato per le sfide nel loro stadio, così come a chi ha ripreso l’articolo finito poi agli onori della cronaca. Mi vien da chiedere se ora anche Striscia la Notizia non potrà guardarsi le partite dal vivo, se anche con loro vi sarà lo stesso trattamento. Che figuraccia mi fate, parlare di caduta di stile sarebbe per sola immagine, mentre voi che una dignità l’avete ormai persa, sembrate più un bambino che non ci sta a perdere, un giocatore di calcio che simula clamorosamente per poi prendersela con l’arbitro che lo ammonisce, o negando anche il quadro della VAR.

Un insulto alla povertà, con noi che stiamo qui con la stessa passione di una volta, a vivere quasi per loro, a comprare il biglietto a fare l’abbonamento, la pay per view, che rincarano continuamente, noi tifosi di un calcio che non c’è più. Bene signori, se così vi si può chiamare, non potrete però mai toglierci l’amore per il calcio e soprattutto per l’onestà.

Per finire, consiglio un libro proprio del buon Pippo Russo, che sto leggendo e che mi sta aprendo un mondo, quel mondo che forse non volevo vedere, ma che per crescere occorre sapere che esista, il titolo è “Gol di Rapina”.

Grazie a tutti