Il Benevento ha vinto i play-off di Serie B svoltisi quest'anno e per la prima volta nella prossima stagione militerà in Serie A.
Un'impresa insomma, considerando tra l'altro che questo era il primo anno in B. Il merito va assolutamente al gran progetto messo in piedi dalla società e all'impegno dei giocatori, i quali ce l'hanno messa tutta per raggiungere questo glorioso obiettivo.
Nonostante ciò, l'ingrediente segreto degli Stregoni ha il nome di un singolo giocatore: sto parlando infatti di Pier Graziano Gori, terzo portiere della rosa, dopo Cragno e Alastra.
Il suo aiuto non è stato dato tanto in campo, anzi (quest'anno ha difeso la porta beneventina per 9 volte incassando 12 reti). Il portiere originario di Taranto ha infatti un'identità speciale: la maggior parte delle squadre in cui ha militato le ha fatto promuovere. Insomma, così come Padoin è stato soprannominato il Talismano, lui possiamo chiamarlo il Talismano dei campionati cadetti.

Andiamo dunque a vedere questa "straordinaria" carriera: tutto inizia nella stagione 1997-98 quando con la squadra della sua città, ovvero il Taranto, fa il suo debutto da calciatore professionista. Con il compimento dei 20  anni, quindi nel 2000, Gori ottiene sempre più spazio tra le fila degli Ionici e finalmente arriva la prima promozione: i rossoblù arrivano secondi nel girone H e vengono ripescati in C2. Nel campionato di C2 Gori presenzia 29 volte e il Taranto arriva primo nel girone C, collezionando un nuovo salto di categoria.
Lui però è protagonista del suo primo trasferimento: lo acquista infatti l'Ancona Calcio che allora militava in Serie B. Bastano due stagioni e nel 2003 la squadra marchigiana viene promossa in Serie A, arrivando tra l'altro agli ottavi di Coppa Italia.
Lui però non è ancora pronto per il salto di qualità e torna in C1, stavolta alla Fermana. Con i Canarini non scende mai in campo ed a fine anno sceglie nuovamente di cambiare squadra.
Va al Como, con cui vive però la peggior stagione della sua stagione: la colpa non era sua, bensì della società che è fallita. Decide dunque di tornare nella squadra che lo ha lanciato, ovvero il Taranto che era tornato in C2. E' bastata però una sola annata per farli tornare in C1. Nonostante ciò, decide di cambiare squadra e rinunciare tra l'altro al salto di categoria: viene acquistato infatti dal Benevento nell'estate del 2006, anno storico per noi italiani.
Due stagioni da titolare e il Benevento nel 2007 si piazza primo nel girone C, guadagnando la promozione in C1. Mano a mano trova sempre meno spazio e nel 2010 sceglie di andare alla Nocerina. Una stagione in cui colleziona 32 presenze e regala ai rossoneri la sua prima promozione in Serie B. Nel campionato cadetto non trova molto spazio e torna al Benevento, ancora in C1. A gennaio del 2014 passa però alla Salernitana, con la quale gioca 18 mesi: nonostante ciò, questo periodo basta per far tornare i granata in Serie B. Tuttavia, nel 2015 fa ritorno per la seconda volta al Benevento. E da lì ha inizio l'ascesa degli Stregoni, con la prima promozione in B nel 2016 e la prima in A nel 2017.

Insomma, non si può dire che sia una brutta carriera, pur essendo sempre rimasto in campionati inferiori a quello di Serie A. Gori adesso ha 37 anni e 1 mese e il suo contratto con il Benevento scade il 30 giugno. Essendo abbastanza anziano per giocare a calcio ed essendo un terzo portiere, dubito rinnovi, nonostante gli addii di Cragno e Alastra.