Quasi 4 miliardi di euro è il valore complessivo delle rose che compongono la nostra Serie A. 

Seguendo la classifica del valore delle rose al primo posto ci sarebbe la Juventus, a seguire il Napoli, poi l'Inter la Roma ed il Milan e Lazio, con una differenza tra queste 4 squadre di pochi milioni di euro, complessivamente. E ciò rispecchia perfettamente la situazione in essere nella nostra Serie A, quell'equilibrio in campo, per la lotta in zona Champions, fino alla fine che porterà probabilmente, salvo la fuga della Juventus, cosa che pare essere già nell'aria da diverso tempo, a definire forse un finale di classifica come predeterminato proprio dal valore economico delle rose.

Certo, la differenza tra Juventus e Napoli a livello economico è rilevante, la Juventus ha un valore della rosa di oltre 160 milioni di euro rispetto ai partenopei, cioè quasi quanto cinque squadre medio/basse della SerieA messe insieme e questo duello, tra le due capitali "cadute" fino alla fine è risultato essere una vera anomalia.
Se andiamo a guardare le ultime quattro per valore economico sono, partendo dal basso, Crotone, Benevento, Verona e Spal, ciò corrisponde in linea di massima alla classifica reale della Serie A nella zona di coda.

Cosa si vuole dire con ciò? Che arrivati ad un certo punto tutto ritorna nel proprio ordine, nella propria e "giusta" dimensione. La differenza dei soldi in campo si farà vedere e peserà, una differenza che potrà arrivare con una zampata al 93° minuto o con una parata al 90° minuto. Se così non fosse ciò sarebbe un fallimento clamoroso ed una perdita economica clamorosa per chi ha speso di più senza raggiungere gli obiettivi che già potevano essere definiti ad inizio stagione semplicemente guardando il valore economico in campo delle rose.

Certo, non sempre questi parametri valgono, perchè la palla è rotonda e può regalare miracoli calcistici, ma i miracoli calcistici accadono un paio di volte in un secolo, non di più. Più spendi e più vai in alto, meno spendi e più scendi verso l'abisso. Se si vuole avere un campionato più competitivo ed equilibrato si dovrebbero forse porre dei paletti economici, oltre quella spesa non si può andare o scendere, togliendo a chi ha di più per dare a chi ha di meno, ma il problema si pone a livello internazionale dove se vuoi essere competitivo a certi livelli devi aprire il portafoglio cosa che in Italia oggi si può permettere solo una squadra che si chiama Juventus.

Siamo sempre alle solite, ma se non si capisce ciò, probabilmente non si andrà da nessuna parte e ci si continuerà ad illudere e sognare e forse farsi anche del male in quella ingenuità che ci riporta all'essere bambini, a rincorrere il pallone sulla strada, a calciare per un gol, immedesimandoci nel nostro idolo, per quello sport che ha avuto sempre un qualcosa di epico, magico, ma che il sistema sta distruggendo e noi non stiamo facendo un bel niente per evitare questa distruzione.

Assistiamo inermi. Intanto arrivano ora quelle scosse di assestamento che restituiscono l'ordine naturale delle cose, o meglio dei danari.