Non ho ancora ben capito se il mio ottimismo di quest'anno riguardo la Juventus sia realmente giustificato dai fatti (anche se viste soprattutto le ultime due può sembrare assurdo e da matti) oppure è solo un posto in cui mi rifugio per non pensare ai passi falsi che ci hanno visti protagonisti contro Atalanta e Lazio (in casa!).

Partiamo dal presupposto che ad ottobre non serve a nulla processare squadra, società e allenatore, non serve a nulla cercare i colpevoli e puntare il dito contro questo o quell'altro e ricordiamoci di quando ad ottobre crollammo sotto i colpi di Sansone del Sassuolo e fummo poi protagonisti di una rimonta alla quale sembrava credessi solo io, sbeffeggiato nel frattempo da chi invece riteneva pericolsa l'Inter di Mancini e Felipe Melo, arrivata poi 24 punti sotto.

Il presente ci dice 8 partite di campionato, 6 vittorie, 1 pari e 1 sconfitta e un Napoli al quale sembra girare tutto nel verso giusto e che abbozza la prima fuga della stagione, staccando i bianconeri, la Lazio e l'Inter (impegnata questa sera nel derby) di 5 punti. Una fuga che, al contrario del catastrofismo di un buon 90% dei miei colleghi tifosi, non mi sembra affatto preoccpante, e provo a spiegarvi il perchè.

Iniziamo con una rapida analisi della partita di ieri: la Juventus ha chiuso il primo tempo in vantaggio, gestendo al meglio il risultato nonostante un ottimo ma sterile giro palla biancoceleste. Nel secondo tempo i bianconeri sono entrati in campo disattenti, la Lazio ha alzato i ritmi e l'uno-due micidiale di Immobile ha steso i campioni d'Italia negli UNICI due pericoli reali che la Lazio è riuscita a creare.

E non solo: è palese che i ritmi della Juventus siano calati nettamente ad inizio ripresa, ma è altrettanto vero che il risultato è maturato grazie a errori individuali e ad un po' di sfortuna.

Barzagli, per sua stessa ammissione, si fa bruciare su entrambi i goal di Immobile, Higuain continua nel suo momento tremendo (se segna quel rigore in movimento sull'1-1 di che parlavamo) e Dybala, un legno e un (altro) rigore sbagliato, non è riuscito a rimettere in piedi una partita conclusasi con un risultato forse troppo severo.

Risultato che però deve servire, deve servire a far capire che certi errori, certi cali di concentrazione e di ritmo, quest'anno più che mai, la Juventus non può concederseli.

Siamo ancora ad ottobre, le sfilate si fanno a maggio. E da qui a maggio c'è tempo per mettere a posto le cose, c'è tempo di vedere e valutare la tenuta dell'attuale capolista, la quale innanzitutto non pare avere una panchina di grandissimo livello ma, soprattutto (ed e bene ricordarlo per i tifosi in preda al panico e ad isterismi a mio avviso ingiustificati), che ha incentrato la preparazione sul preliminare di Champions League e che quindi doveva essere pronta a correre molto prima rispetto alle altre.

Dunque, i festeggiamenti, i fuochi d'artificio e le accoglienze calorose all'aeroporto di ottobre lasciamole a loro... noi conserviamo tutte queste cose che potrebbero esserci utili intorno ad aprile/maggio, stiamo 'Halmi' e rimandiamo i giudizi quantomeno all'anno nuovo.

"Piangersi addosso ora non serve a niente!"