"A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio."
Spero mi perdoni Oscar Wilde per essermi permesso di scomodarlo in un articolo che parla di qualcosa che probabilmente non dovrebbe nemmeno avere tutta quest'attenzione.

Però, secondo il mio modo di intendere e di concepire il calcio, alimentare continuamente la polemica e la cosiddetta 'cultura del sospetto' è forse la cosa che più danneggia questo meraviglioso sport.
Passi lo sfottò, passino anche gli insulti tra tifoserie durante una partita, ma continuare a gettare benzina sul fuoco dopo tre giorni di distanza, su un episodio visto, rivisto e già giudicato non ha davvero alcun senso.

E' ciò che ha fatto Ivan Perisic che, invece di concentrarsi all'impegno di Coppa Italia col Pordenone (dove, a conferma di quanto scrivevo ieri, l'Inter ha confermato un'oggettiva difficoltà a livello fisico atletico), ha approfittato delle polemiche scoppiate durante Lazio - Torino per tornare al match contro la Juventus disputato sabato.

Sul suo profilo personale Instagram personale, l'esterno croato ha ripreso il momento il cui l'arbitro Giacomelli non ha concesso rigore per un fallo di mano di Iago Falque citando Medhi Benatia, protagonista di un contatto di mano (giudicato involontario da arbitro, VAR e moviole varie) su un tiro di Icardi.
Perisic ha aggiunto una didascalia provocatoria con scritto "Anche Iago Falque non voleva toccarla", con tanto di emoticon con linguaccia e occhiolino. Nonostante l'aggiunta delle 'faccine', l'intento del calciatore nerazzurro è ancora una volta quello di sollevare una polemica inutile, in una partita in cui la squadra di Spalletti non ha mai dato l'impressione di poter far male alla Juventus.

Inoltre, è bene ribadire che sia l'arbitro, sia gli assistenti al VAR, sia i vari moviolisti abbiano a più riprese confermato che il tocco di mano di Benatia non può mai essere considerato falloso.
Farebbe bene Perisic a dare una veloce ripassata al regolamento, a concentrarsi sugli impegni della propria squadra e a ricordarci un po' se all'Allianz Stadium era in campo anche lui dato che, insieme ai suoi colleghi Candreva e Icardi, il pallone non lo ha visto mai.