La Juventus rimane la favorita per la vittoria di questo Campionato? Forse. E già questa è una mezza sconfitta, perché fino all'anno scorso avremmo risposto senza esitazione "Sì" a gran voce. Ma cerchiamo di dare una motivazione a questa mezza (sono pur sempre terzi!) débacle.

In realtà, di ragioni ce ne sono varie. Innanzi tutto, una fisiologica: tutti i cicli, per definizione, conoscono una fase discendente. E la Juventus degli ultimi anni ha toccato quei livelli stellari che mai aveva raggiunto neanche nel pre calciopoli. Complice un campionato italiano non più competitivo come lo era un tempo. Il crollo assoluto del Milan, un'Inter ancora pre Triplete e le vette della classifica rivoluzionate, con la crescita della Roma e, soprattutto, del Napoli. Un gioco importante lo hanno fatto anche le due finali, mai concretizzatesi in vittoria, della Champions League. Una Juventus schiaccia sassi in Campionato, in grado di vincere anche contro le grandi d'Europa, senza però mai riuscire ad acciuffare la Coppa dalle grandi orecchie.

Disabitudine ai grandi match internazionali? Boria? Preoccupazione? Sicuramente tutte carte che hanno giocato per l'esito finale. Ma ora pensiamo al presente: un presente che vuole il Napoli come maggior indicato per la vittoria dello Scudetto, con un'attenzione particolare alla rinata Inter di Luciano Spalletti e alla mai spenta Roma di Di Francesco.

E la Juve? La Juve non fa più paura come una volta. E i risultati sono presto spiegati. In porta, Buffon ha più volte dichiarato che questa sarà la sua ultima stagione tra i professionisti. L'età inizia a sentirsi anche per un portiere e sicuramente Gigi, pur rimanendo un ottimo professionista, non è più la garanzia assoluta che si poteva considerare dieci anni fa.

La difesa è sicuramente il reparto più indebolito della rosa, con il trasferimento di Bonucci al Milan (che pur non sta vivendo una stagione felice). E l'arrivo di De Sciglio, nonostante il goal contro il Crotone, non è certo la contropartita che può far sognare i tifosi. Chiellini e Barzagli rimangono due bandiere bianconere, ma anche loro con un'età che inizia a pesare. Sempre più vicino l'addio al calcio di Barzagli, uno degli azzurri iridati ormai 11 anni fa.

Quanto al centrocampo, Marchisio appare in continuo affanno (già dalla scorsa stagione), Khedira ha lo stesso "problema" anagrafico di tanti suoi colleghi. Restano Lichtsteiner e Alex Sandro, ottimi giocatori, ma che in Europa non possono essere considerati veri top player. Bernardeschi: bellissimo spunto per il futuro, ma che fatica ancora a trovare spazio in questa Juventus. Probabilmente, un'altra stagione alla Fiorentina non gli avrebbe fatto male.

L'attacco è una delle armi potenti di questa Juventus, ma la coppia Dybala - Higuain funziona a intermittenza. Inizio di stagione esplosivo per il numero dieci bianconero, che però si è progressivamente spento nel corso della stagione. Parabola inversa per Higuain che, dopo le critiche dei primi mesi di Campionato, ha iniziato a caricarsi la squadra sulle spalle, segnando la valanga di goal a cui ci aveva abituato nelle passate stagioni. Quanto a Mandzukic, rimane un ottimo giocatore, ma certo non può essere lui il bomber di una squadra che punta allo scudetto.

Insomma, con queste premesse sembra che gli undici di Sarri siano veramente i più titolati a vincere lo Scudetto quest'anno: fame di goal, fame di vittorie e un tridente d'attacco che, in Italia (ma non solo) non ha veramente eguali. Però si sa che il campionato è ancora lungo e tutto può succedere...