Al netto del fatto che in un asta da 100epassa milioni la Juve non può e vuole entrarci, la scelta è dettata soprattutto da esigenze tattiche. Gli ultimi due anni Allegri ha manifestato la necessità di un mediano fisico con doti prettamente difensive da impiegare a protezione di una difesa che ha davanti a sè Pjanic, due ali (Cuadrado e Douglas Costa) e due punte (Dybala e Higuain)

EMRE CAN ha la struttura di un atleta possente – è alto 184 cm e pesante 82 Kg – che riesce ad utilizzare al meglio nei duelli fisici con gli avversari e nel gioco aereo.

Il suo notevole controllo del pallone in conduzione, unito alla buona progressione, lo rendono un ottimo portatore di palla, anche perché il mix tra la velocità sul lungo e il peso gli permette di non risentire dell’opposizione fisica degli avversari.

Il rovescio della medaglia della sua robusta corporatura è una carenza di agilità che, chiaramente, si evidenzia maggiormente in spazi stretti. Sul breve, mostra una reattività non eccelsa nei primi passi e un’esplosività ridotta.

È un giocatore resistente, capace di coprire durante la partita l’intera estensione del campo da gioco.

Emre Can è particolarmente abile nel rubare il pallone utilizzando la scivolata, e nel contrasto puro corpo a corpo ha frequentemente la meglio grazie al buon utilizzo della sua massa. È meno buono invece il numero di palloni recuperati tramite intercetto, ma in questo Can è penalizzato anche da un sistema di gegenpressing che favorisce i contrasti alla lettura delle traiettorie di passaggio avversarie.

Nella combinazioni tra tackle e intercetti rimane comunque il miglior recuperatore di palloni della squadra e uno dei migliori centrocampisti in assoluto della Premier League.

È a suo agio sia in fase difensive dinamiche, caratterizzate dall’utilizzo del pressing per recuperare il pallone, che in quelle maggiormente statiche in cui la difesa è maggiormente posizionale.

Negli anni ha migliorato i tempi, il posizionamento e la lettura delle intenzioni avversarie, aumentando quindi le sue capacità a difesa schierata, dove può fare valere la sua forza fisica, e nelle fasi di pressing e gegenpressing.

Viene comunemente descritto come un centrocampista box to box, e in fase di possesso palla è in grado effettivamente di correre con profitto per tutti i 110 metri di campo, ripiegando profondamente e inserendosi in corsa nel cuore delle difese avversarie.

In mezzo al campo è più un facilitatore di gioco che un costruttore o un giocatore creativo, come il numero di key pass conferma.

Pur in un contesto parecchio verticale come il Liverpool di Klopp, Emre Can preferisce la giocata sicura e il mantenimento del possesso all’incertezza di un passaggio rischioso.

La sua tecnica di passaggio, specie sul corto, ma anche sul lungo, è buona con entrambi i piedi, pur essendo un destro naturale.

Se ben pressato, la già citata non enorme agilità e destrezza negli spazi brevi, può portarlo all’errore e alla perdita del possesso.

Cresciuto all’interno del nuovo corso tattico del calcio, che accoppia l’aggressività del gegenpressing a una gestione ragionata, se pur verticale, del pallone, Emre Can è comunque in grado di fare circolare in maniera efficiente il pallone, nonostante qualche limite negli spazi angusti e una visione di gioco nella media.

Una caratteristica in cui eccelle sono gli strappi palla al piede, dove il mix di forza fisica, progressione e controllo del pallone, restituisce un giocatore in grado di fare avanzare la sua squadra con le sue conduzioni.

Più che verticalizzare con il pallone, la corsa palla al piede è la maniera preferita di Emre Can per risalire il campo velocemente.

Emre Can attualmente non è un organizzatore di gioco di alto livello e nemmeno un centrocampista che incide troppo in fase d’attacco.

È una mezzala in grado di rendere fluida la manovra e di difendere efficacemente in ogni situazione di gioco, con il bonus di un’eccellente capacità di spezzare palla al piede la linea mediana avversaria.

È stato spesso accostato a Khedira, forse anche per un certa somiglianza somatica, ma in realtà il centrocampista bianconero è un giocatore più orientato e incisivo negli inserimenti profondi: la sua sensibilità tattica nel trovare, senza palla e a fari spenti, gli spazi nel cuore delle difesa avversaria è superiore a quella del compagno di nazionale.

Da parte sua, Emre Can è un giocatore difensivamente più completo del connazionale.

Alla Juventus in ogni caso potrà essere impiegato, come la carriera dimostra, in ogni ruolo e in ogni configurazione del centrocampo. Formerebbe una coppia bene assortita con Pjanic e completerebbe un ottimo trio di centrocampo con il bosniaco e Khedira.

La solidità, i centimetri e la forza fisica, e la sua disciplina tattica sono, in ogni caso, ingredienti che la Juventus tradizionalmente apprezza e sa sfruttare,  soprattutto in una veste tattica che rinuncerà al peso di Mandzukic per sposare la tecnica e leggerezza fisica del trio Cuadrado (o Bernardeschi), Dybala e Douglas Costa.