Io non riesco a capire perché una persona insiste e insiste a tentare di fare una cosa se le gambe non te lo permettono. Oggi parlo di Giuseppe Rossi in arte "Pepito", attaccante italo-americano che è in continuo infortunio ogni anno, ogni volta che mette piede in campo s'infortuna, ma è possibile che nessuno riesca a spiegargli che non c'è più niente da fare? Giuseppe Rossi ha avuto la sfortuna di avere troppi infortuni in carriera, che hanno fatto sì che una giovane promessa, dai piedi ottimi, non potesse diventare un fuoriclasse, ma adesso siamo arrivati al limite del ridicolo: non serve un medico per dirgli che non può più giocare come vuole lui, che non serve che i club lo portino a casa nella speranza di trovare la cura giusta per le sue gambe. Dovete capire che Rossi è finito, non c'è niente e nessuno che possa farlo tornare quello di un tempo; mettetevi in testa che questo ragazzo è stato sfortunato e che i suoi muscoli sono fragili, talmente fragili che uno scatto fatto bene lo porta di continuo sotto i ferri. Ma perché insistere nel chiamarlo nel proprio club, perché continuare a dargli speranze inesistenti, perché non aiutarlo a capire che non c'è più niente da fare?

Purtroppo la sfortuna se ti prende di mira non puoi farci niente, non puoi scacciarla via, visto che non appena ti ritrovi bene ecco che arriva e ti riporta nel baratro. Lui era un giocatore ambito dai maggiori club italiani, ma al primo infortunio grave non lo hanno più cercato, sarà perché sapevano che non sarebbe più tornato quel giocatore? Sì, lo sapevano: da certi infortuni non si esce più fuori. Spero vivamente che anche Pepito cominci a capire che la sua carriera è finita da un pezzo e che stare in campo e continuare a farsi male è una sua sofferenza, ma anche la nostra che ogni volta ci ritroviamo a leggere: "Rossi, un altro infortunio" ogni volta che scende in campo. Quindi prego i club italiani di non dare false speranze ad un ragazzo che nel vedere le vostre chiamate s'illude di poter tornare a buoni livelli, perché non è cosi. Illudere fa ancora più male di quanto si pensi, perché credere nei propri mezzi è un conto, ma credere di poter tornare a buoni livelli è un altro. Quindi io a cuore aperto spero in un suo ritiro definitivo a fine stagione dal calcio: forse potrebbe diventare un dirigente, e con più fortuna diventare importante in quel settore. Purtroppo in campo non è andata come noi tutti speravamo andasse. Onore a te Pepito.