Tutto ebbe inizio con il pareggio a Torino contro i granata.
Alle ore 20.00 del 18/3/2017, erano passati una manciata di minuti da un 2-2 abbastanza sofferto, ma il problema divenne immediatamente quello di organizzare una nuova stagione, quando quella in corso poteva e doveva ancora esprimere tanto. Nemmeno sette giorni dalla trionfale vittoria con l'Atalanta e come avrebbe detto Bartali: "l'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare!

Furono queste le premesse di un nuovo rinascimento nerazzurro. Restaurazione societaria con Sabatini, senza sollevare dagli incarichi i pregressi protagonisti. Bastarono poche settimane per passare, in termini di guida tecnica, dal "piano A" a quello "B" ed infine "C". 

Nulla da eccepire sulla scelta di Spalletti, al momento unico protagonista e collante tra i giocatori e la società, capace tatticamente ed emotivamente di gestire la lunga e variegata estate nerazzurra.
Il problema reale risiede in una comunicazione di intenti troppo distante dalle reali possibilità economiche, ma a volte non tutti i mali vengono per nuocere e possono addirittura sposarsi con un progetto tecnico più efficace che pomposo.
Però non si può non ammettere che qualcosa manchi a questa Inter, non solo in termini di acquisto copertina che faccia da doping alla campagna abbonamenti. Nel frattempo il campionato è ricominciato ed il campo, unico vero banco di prova, ha evidenziato qualche lacuna nella rosa. Manca come l'ossigeno il centrocampista muscolare, quello capace di cambiare a suo piacimento la velocità di manovra e di darne esplosività, Borja Valero è un ottimo metronomo, ma certi tipi di "strappi" agonostici non li ha mai avuti, figuriamoci chiederglieli adesso dopo i trent'anni, così come Vecino, abile nelle incursioni, ma non ancora al livello di gestione di un'intera manovra.
Forse Spalletti confida in Joao Mario, può essere lui il surrogato di quanto faceva Nainggolan alla Roma, ma ora è troppo presto per dire se la direzione è quella giusta, le prime due partite sono state incoraggianti, però agosto è per antonomasia il mese delle cicale e troppe volte questo ruolo è risultato appannaggio di calciatori nerazzurri. Per quanto riguarda la difesa, la coperta è davvero troppo corta, probabile che lo staff medico dell'Inter abbia vaccinato anche contro il tetano e comprato diversi amuleti contro il malocchio per Skriniar e Miranda, visto che alle loro spalle c'è il nulla. E' ovvio che la Beneamata ha solo due competizioni in questa stagione, ma un campionato non dura quanto un Mondiale.

Ma la bellezza del calcio risiede nella capacità di sognare ed esprimersi oltre i limiti, forse a questa squadra serviva finalmente un punto di rottura verso le campagne acquisti stile "album Panini", probabilmente una serie di acquisti passati in secondo piano si riveleranno alla lunga molto più utili.
A tal proposito, occhio a Cancelo, nonostante l'infortunio patito in Nazionale, si tratta di un buon giocatore capace di ricoprire almeno tre ruoli in altrettanti schieramenti tattici, non mi sorprenderebbe se fosse utilizzato in pianta stabile al posto di Candreva, con quest'ultimo impegato alle spalle di Icardi, Spalletti nella sua carriera ha dimostrato di essere un maestro nel reinventare i ruoli dei suoi calciatori, ridandone lustro.