10 punti nelle ultime 4 partite, risultati così positivi la squadra rossonera non ne vedeva da un pò.  Con l'arrivo del 2018, e sopratutto di Gattuso, il Milan sembra finalmente rigenerato e di nuovo pronto a ruggire come il suo allenatore. Certo, per gli obbiettivi fissati appena a Settembre è comunque già troppo tardi. Il sogno scudetto si è infranto subito sui muri granitici alzati da Napoli e Juve, ma anche il più realistico obbiettivo Champions sembra ormai una chimera fuori portata per i diavoli di Ringhio, che si trovano a 10 lunghezze dal quarto posto occupato proprio dai cugini nerazzurri, con Roma, Samp e Atalanta di mezzo.

OBBIETTIVO EUROPA - Insomma per "passare alle cose formali" il Milan ci ha messo davvero troppo. Con tutti quegli acquisti le aspettative si sono alzate, il tasso tecnico pure, ma a fare le spese del lungo periodo di adattamento è stato l'ex tecnico Montella, reo di non essere riuscito a dare alla squadra prima un'identità mentale e poi tecnica. Gattuso il primo dei due obbiettivi lo ha già adempiuto invece, e ora punta con determinazione al secondo, per mantenere vivo il sogno Champions quanto più possibile e centrare quanto meno un obbiettivo, seppur prestigioso, di ripiego come l'Europa League.

SERVE QUALITA' - L'obbiettivo rimane non facile, la squadra ha sicuramente acquistato fiducia, ma risente ancora di una progettazione di mercato decisamente finalizzata ad una configurazione diversa. Il modulo di riferimento scelto nelle strategie di mercato era infatti il 3-5-2, e non l'attuale 4-3-3. Questo per sfruttare le doti marcatamente offensive di Rodriguez (che infatti ha mostrato lacune come esterno basso di difesa) e dello sfortunato Conti, cui auguriamo al più presto una totale ripresa. C'era inoltre un Bonucci abituato ad essere perno di una difesa a 3, un regista basso come Biglia cui affiancare due mezzale di qualità (Chalanoglu o Bonaventura) e quantità (Kessie), con una coppia d'attacco che doveva garantire fantasia e tecnica (A. Silva) oltre ad una grande concretezza (Kalinic). Inutile dire che complice la sfortuna, oltre ai problemi sopracitati, così non è stato, e ciò ha costretto il Milan ad essere un cantiere con lavori in corso fino a poco tempo fa. Tocca a Gattuso cacciare fuori il coniglio dal cilindro e far fare alla squadra quello step in più che le manca per essere IL Milan, e non solo una squadra con risultati DA Milan, e ciò può partire dal lavoro sui singoli. Se i vari Chalanoglu, Calabria, Bonucci, Donnarumma e Cutrone sembrano giocatori revitalizzati, adesso tocca a Biglia, Silva, Kessie e Rodriguez dimostrare di essere giocatori che valgono la bontà dell'investimento fatto su di loro.  In tutto questo il solo Kalinic sembra quasi irrecuperabile anche per il tecnico calabrese...l'unica nota, per il momento, stonata di un Milan che sta tornando ad essere Milan.