Sono mesi che ormai si discute nei peggiori bar sportivi e nelle svariate riunioni FIGC del futuro del calcio italiano nel mondo. 
La Nazionale quattro volte vincitrice del Campionato del Mondo ha visto decisamente momenti migliori, poiché in questo momento ci sì può tranquillamente definire "non competitivi". 

Diciamoci la verità: tifosi o non tifosi abbiamo guardato tutti Italia-Svezia e siamo rimasti tutti con l'amaro in bocca, sia per la sconfitta in trasferta che per il pareggio in casa. Chi doveva pagare ha pagato, l'esonero di Ventura e le dimissioni di Tavecchio ne sono la prova, ma ora che ci è restato?

Quest'anno senza Mondiali deve essere per noi l'anno zero, quello della rifondazione. Se vogliamo tornare a dominare la scena  europea e mondiale i passi sono semplici:

In primis, scegliere un allenatore di caratura mondiale e con esperienza a livello europeo. Questo deve essere un obiettivo primario, e la FIGC lo ha capito, mettendo a disposizione un budget di 10 milioni solo per l' allenatore. La scelta più ovvia è Ancelotti, ma restano in coda i vari Mancini, Allegri, Ranieri e Conte. 

Un altro step, che deve avvenire prima di tutti, è la scelta di un presidente e di una dirigenza degna di questo nome, che sappia rappresentare al meglio lo spirito di rifondazione e di rinnovamento della Nazionale. 

Per quanto riguarda i giocatori, i punti focali saranno sicuramente ripartire dai giovani talenti e dai grandi campioni. Buffon, Chiellini, Barzagli e De Rossi quasi sicuramente non ci saranno più, e saranno le nuove leve a dover prendere in consegna la loro eredità. Giovani come Donnarumma, Perin, Rugani, Romagnoli, Caldara, Conti, Cristante, Gagliardini, Verdi non potranno mancare, ma dovranno essere aiutati da campioni già affermati come Verratti, Candreva, Insigne, Immobile, per creare un gruppo solido e forte, che sappia rappresentare degnamente lo spirito azzurro e dare orgoglio ai tifosi. 

Insomma, creare di nuovo una squadra forte, come già successe nel 1982 o nel 2006. Partire quindi da una forte difesa, un solido centrocampo e un attacco dinamico e intraprendente. Questa è e sarà sempre l'Italia. 

Ci resta solo da attendere le decisioni della FIGC nelle prossime settimane e sperare di poter sognare ancora la finale della coppa del mondo.