O capitano! Mio capitano! è una poesia scritta dal poeta e scrittore statunitense Walt Whitman nel 1865, riguardante la morte del presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln e resa ancora più celebre in tutto il mondo con il film L'attimo fuggente (Dead Poets Society-La setta dei poeti estinti), pellicola cinematografica drammatica del 1989 diretta da Peter Weir e con protagonista il compianto Robin Williams (morto suicida, come un giovane personaggio della storia).

Oh capitano! Mio capitano! dunque... Per il tifoso milanista, si sa, esiste un solo Capitano: Franco "Franz" Baresi (il nomignolo stava ad indicare la sua somiglianza sportiva con un certo Beckenbauer). Il popolo rossonero ne è così convinto che la maglia numero 6 è stata ritirata dalla Società nel 1997. Da allora, nessuno ha più vestito un tessuto con quell'abbinamento tra colori e numeri. I canti che allo stadio intonavano "c'è solo un Capitano" non si rivolgevano a Lincoln (che appartiene alla storia di un altro popolo) ma proprio al campione di Travagliato Franco Baresi (Franchino, all'anagrafe). E' lui la bandiera maxima del tifoso rossonero di ogni tempo. Non ha e né potrà mai avere rivali. Il piscinin è per il Milan ciò che Maradona è stato per Napoli, anzi, di più. Franz ha incarnato la milanesità e il milanismo, accoppiandoli insieme. Ha due fratelli e uno di questi Beppe supera il provino ed entra nelle fila dell'Inter. Franco no. Italo Galbiati (indimenticabile) lo convinse a provare col Milan e al terzo tentativo diventa rossonero. Da quel giorno e fino ad oggi quei colori sono stati la sua vita. E tutto il suo travaglio (con enormi gioie ma anche la discesa in serie B) è stato quello della gente comune, quella che prima del talento puro (che comunque il libero aveva in abbondanza) metteva in campo una forza di volontà, una determinazione unica nel suo genere. Il vero rossonero lo ama anche e soprattutto per questa caratteristica "da strada", da persona qualunque.

Oh capitano! Mio capitano! Sono passati anni (purtroppo) da quando il numero sei rossonero ha calcato per l'ultima volta un prato verde. Il suo Milan (nel frattempo è cambiato anche l'Amministratore Delegato, il Direttore Sportivo e il Proprietario) ha mutato pelle e quest'anno ha avuto uno strano dilemma. Più che strano direi incomprensibile... Ha tolto la fascia da Capitano a Riccardo Montolivo e l'ha appuntata sulla spalla di Leonardo Bonucci. Fin qui, nulla da eccepire. Verrebbe da pensare che questo avvicendamento tra il regista rossonero (poco amato dalla tifoseria) e il difensore ex-Juve (se ci fosse ancora tale ruolo potremmo persino dire che ricorda il piscinin) sia motivo per mettere d'accordo tutti. E invece no. Sul web si scatenano i sondaggi per indicare Jack Bonaventura o altri giocatori per vestire il ruolo di Capitano. Ciò che dovrebbe essere una pura formalità sembra stia dividendo i tifosi (che di per sé è una brutta, bruttissima cosa...).

Oh capitano! Mio capitano! Sono sicuro che la nuova Società deciderà al meglio e personalmente ritengo quella della fascia di Capitano il più inutile dei non problemi che ci potevano capitare. Voglio ricordare a tutti che "c'è solo un Capitano" e chiunque ricoprirà questo ruolo sarà solo perché ora passiamo alle cose formali. Nella sostanza, il gran vecchio cuore rossonero sa che il suo condottiero è uno solo (anche se oggi in Società veste il ruolo di brand ambassador). Un conto sono le questioni di sostanza e un conto le cose formali. Ancora non lo abbiamo capito?