Ci sono tifosi e tifosi. Il tifoso sportivo, quello che ammette la realtà dei fatti, il tifoso onesto, quello che se c'è il rigore o il cartellino lo ammette, c'è il tifoso incallito, quello che tifa la sua squadra, ma con un occhio ai risultati delle altre, c'è il tifoso tanto per, cioè dove tira il vento, c'è il volta gabbana, quello che se perde ti ha fatto vincere, c'è il tifoso rosicone, quello che non accetta di essere criticato.

Tutto questo accomuna il tifoso in lungo e in largo, ma se in alcune situazioni il tifoso è la persona più loquace, in altre esce fuori l'anti-tifoso, quello che non accetta le critiche altrui, come se nel mondo tutti debbano essere d'accordo con il suo pensiero, cioè la sua squadra e lui ti risponde "Solo noi tifosi di questa squadra possiamo attaccarla", ma chi lo ha detto?

Io da Juventino mi sono sentito attaccato tante di quelle volte che ormai ci ho fatto il callo, ma da tifoso ho le spalle grandi da portarmeli dietro vincendo ogni anno in Italia, già, proprio dove sono quelli che ci attaccano. I "Gobbi"ci sono sempre stati, eppure sono gobbi anche nella storia, nel bene e nel male, quindi come si dice la gobba porta fortuna e ce la teniamo, da gobbi in italia vinciamo.
In Europa ? Arriverà adesso, tra dieci anni, tra cinquant'anni, ma arriverà statene certi.
Io da tifoso ho assistito ad una vittoria in Champions nel 1996, quindi mi ritengo soddisfatto di averne vista vincere una, poi chissà se la vita me ne regala un'altra sono felice altrimenti amen.

La Champions è come il primo amore, quello che non si scorda più, anche se ti fai una famiglia con un'altra, la prima la ricordi per sempre, ecco la Champions è uguale, so cosa significa festeggiare, so cosa si prova a sentirsi - si perché io la Juve ce l'ho dentro le ossa - campione d'Europa e del mondo.
Così com'è successo a molte altre squadre europee, ma vincere sempre diventa un'abitudine, così come il Real, che quando smetterà di vincere sarà contestato duranente, visto che il tifoso che vince sempre vuole continuare a vincere e non accetta sconfitte.

Vorrei spiegare a tutti i tifosi italiani, senza distinguere i colori da tifoso, che la critica è bella, se non ci fosse la critica sarebbe un mondo parallelo e noioso, la critica è quella cosa che serve per alimentare il sistema nervo, che altrimenti sarebbe piatto, senza voglia di faticare. Quindi il rosicamento è la linfa vitale di un tifoso, così come quando vediamo le liti tra Corno e Crudeli che si scannerebbero a vita per la loro fede di tifosi, così come Mughini e Auriemma, così come tomanisti e laziali, come juventini e fiorentini.
NO ALLA VIOLENZA!!!! Ma sì allo spirito nervoso del calcio.