Potranno i 56 milioni di euro (14 milioni lordi all'anno per quattro anni fra Gigio ed Antonio) ricucire il rapporto fra Donnarumma ed i tifosi? La risposta è NO!

No perché Gigio con il suo rifiuto di rinnovo ha dato un segnale di sua (presunta) superiorità rispetto al Milan, screditandolo pubblicamente, come se fosse l'ultima delle squadrette della Serie A. Come se la gloria del Milan non esistesse, come se non fosse stata la società ad averlo cresiuto ma fosse stato lui ad imporsi.
Il Milan a seguito delle sue scelte è stato costretto ad inchinarsi addirittura al suo portiere, non tanto per le sue indubbie qualità ma, soprattutto, per la perdita economica e di prestigio che l'addio avrebbe portato; e questo i tifosi l'hanno capito. I tifosi hanno capito anche che Donnarumma ha deciso di rinnovare solo quando si è trovato spiazzato dalla società (encomiabile), ferma sul concetto di farlo rimanere fino al giugno 2018 a Milano.

Il concetto che i tifosi non perdoneranno mai però non è solo questo, né tantomeno il fatto di aver fatto ingaggiare un portiere di dubbie qualità come suo fratello (costo cartellino: 300.000 €, ingaggio: 1.000.000 € netti) ma la clausola rescissoria!

Chi gioca nel Milan, chi crede nel Milan, chi si professa tifoso rossonero non ha bisogno di clausole rescissorie per restare. Se poi addirittura pensiamo che i 75 Milioni di clausola di Gigio è di appena 5 Milioni superiore a quella di un portiere dalle inferiori qualità come Neto (appena approdato al Valencia), rende tragicomica questa vicenda. Così i tifosi sapranno sempre che potranno perdere il loro portiere da un momento all'altro, appena una società decida di investire 75 Milioni per il portiere del futuro.

Gigio al Milan sì, ma SOLO SENZA CLAUSOLA, altrimenti un anno di tribuna, di fianco ai giornalisti, a guardare la partita e poi, a giugno, ADDIO. Il Milan è il protagonista, Donnarumma solo una comparsa.

Un tifoso