De Niro a Donnarumma avrebbe detto: "Sei solo chiacchiere e distintivo... chiacchiere e distintivo!".

Sul fatto che il portiere del Milan sia un chiacchierone, cosa detta da molti in tempi non sospetti, non ci sono dubbi. Ora emerge anche un suo marcato cinismo, cosa che non si trova abitualmente in un ragazzotto di 18 anni, compiuti da soli 4 mesi.

Solo una persona cinica poteva non rinnovare il contratto, mettendo in questo modo la società che gli ha dato la gloria, in una posizione delicatissima. Se voleva andare via era un suo diritto farlo, ma non rinnovare renderà il Milan e i suoi tifosi cornuti e mazziati.
Da uno come Donnarumma, in un contesto normale si sarebbero potuti prendere tantissimi soldi da reinvestire sul mercato e invece, avendo lui deciso di andare a scadenza, il Milan potrà scegliere se tenerlo un anno fermo, non prendendo poi un centesimo per il cartellino o se farlo partire adesso a cifre che comunque saranno molto più basse del suo effettivo valore.

In ogni caso non è giusto accanirsi su Raiola, lui ha fatto e fa il suo lavoro, sarà uno senza scrupoli, ma alla fine della fiera perché dovrebbe averli?
L'ultima parola spetta al giocatore e la vicenda Hamsik di qualche anno fa questo lo conferma. A dire il vero lo conferma anche uno dei più grandi portieri della storia rossonera, ovvero Enrico Albertosi, quando dice: "Ha tradito il Milan, ha fatto un dispetto ad una grande società che gli ha dato fiducia e lo ha lanciato in Serie A a 17 anni". Io credo che il ragazzo avrebbe dovuto imporsi con il suo procuratore perché se è vero che comandano gli agenti, è sempre l’atleta che decide.
E la volontà di Donnarumma credo di capire sia stata di andare via. Ha sbagliato al 100% a non rinnovare col Milan".

E cosa vogliamo farci caro Albertosi... giocare per la propria squadra del cuore per soli 4-5 milioni di euro l'anno non era una cosa che rendeva felice Donnarumma: della serie "quando si è senza vergogna".