Quando e finché una squadra vince, gli umori della tifoseria mediamente si riassumono nella frase: "Siamo forti, i nostri sono tutti forti". Quando poi si perde, si tende invece a buttar via il bambino con l'acqua sporca: "Abbiamo avuto solo c... fino ad ora, siamo scarsi!". 

Io dico che... "Magari le vincessimo tutte, anche per puro culo!". Anche così andrebbe bene!

Facendo, invece, quattro conti con la realtà, io credo che l'Inter di Spalletti abbia mostrato da subito una compattezza ed una volontà veramente degne di nota. L'allenatore è quello giusto direi, ma questo lo avevamo già detto prima che tutto iniziasse: Spalletti è uomo ambizioso, esperto ed intelligente, quindi era difficile pensare che facesse male.
Tuttavia, queste prime quattro giornate di campionato hanno già evidenziato qualche limite strutturale di squadra, che alla lunga potrebbe frenare l'effetto Spalletti sull'Inter.
Quale limite? Beh, ho passato l'estate che sta per finire a raccomandarmi con i nostri dirigenti perché mettessero qualità tra gli attaccanti dell'Inter: prima sembrava che i rinforzi dovessero venire dal PSG, con i vari Draxler, DiMaria, Lucas Moura; poi quello buono sembrava essere Nainggolan, ed infine il miraggio Shick e la chimera Keita. Non ne è arrivato neanche uno!

Molto male direi, visto che l'Inter dimostra di avere problemi già preventivati: avevamo sperato nella metamorfosi di Joao Mario, ovvero che oltre che dimostrarsi bravo palla al piede, iniziasse a vedere la porta più spesso. Niente da fare. Il portoghese è preso da un'oscura spossatezza ogni volta che si trova a tirare in porta, e da una strana sindrome del presbite anche sotto porta. Proprio non ce la può fare a calciarla dentro. Sarà un problema oculistico e/o un problema di vitamine? Al medico l'ardua sentenza... o forse allo psicologo? Sta di fatto che forse un Draxler lì ci sarebbe servito: lì, al posto di Joao Mario, intendo.

Veniamo poi alla "questione Candreva": non è che Candreva non sia da Inter, ma sarebbe servita, al suo posto, una seconda punta duttile, con la giocata meno prevedibile. Candreva avrebbe potuto lasciargli spazio, per entrare solo al bisogno, e magari far valere la sua esuberanza fisica sulla stanchezza degli avversari. E invece niente, ci ritroviamo con due ali pure, che rendono il gioco d'attacco della squadra piuttosto scontato, prevedibile. L'Inter attuale sa proporsi solo con soluzioni sotto porta, e quasi sempre con palloni che arrivano dalle fasce. Shick o Lucas Moura avrebbero potuto fare al nostro caso, tanto per citarne due.

In tutto questo, invece, il carretto in attacco tocca di tirarlo ad Icardi e Perisic, anche considerando che i nostri centrocampisti non sono proprio proprio avvezzi al goal: tutto questo speriamo possa migliorare da sé, ma il dubbio di non aver completato adeguatamente la squadra, per permettere a Spalletti di fare veramente, bene rimane.

Dei due pezzi mancanti, ovvero regista vero d'attacco e seconda punta a destra, credo che almeno uno ci sarebbe veramente voluto: che dire, speriamo che lo psicologo di Joao Mario lavori bene e che Karamoh ci stupisca tutti con i migliori effetti speciali... hai visto mai?