Finora si era alla ricerca del modulo, di quella disposizione in campo in grado di dare sicurezza e col passaggio della difesa a 3, sembrava si fosse trovata la panacea, la cura a tutti i mali, ma a Genova, come a Roma, si è dimostrato che il punto debole di questo nuovo Milan è un livello di concentrazione e di voglia di vincere inferiore all'avversario, e inferiore anche allo stesso Milan dell'anno scorso. Certo, la difesa a 3 ha dato in parte i suoi frutti, basti pensare che la difesa a Genova nonostante sia stata sotto pressione dal fischio di inizio del match fino al triplice fischio, ha mantenuto bene l'urto dell'uragano Samp, e solo per un errore individuale, davanti a Donnarumma, ha preso gol; probabilmente con la difesa a 4 il gol sarebbe arrivato prima e avremmo visto una goleada stile Stadio Olimpico, dove, quando la Lazio ha deciso di accelerare, ha fatto 4 gol uno dietro l'altro senza se e senza ma. Ecco, la questione modulo e disposizione iniziale in campo forse è risolta, ma ora bisogna lavorare sulla tenuta mentale, sulla compattezza della squadra e sulla voglia di portare sempre e ad ogni costo a casa i 3 punti, e sulla fluidità del gioco e della manovra, cosa quest'ultima molto lontana dal concretizzarsi visto che sembra di vedere una squadra che col pallone tra i piedi pare non saper che fare. Troppo facile dare la colpa a Suso, (che spesso e volentieri si trova circondato da 3 uomini perchè ormai conosciuto e temuto dagli avversari) se non avviene una sovrapposizione fatta con i tempi giusti, se non c'è un inserimento fatto bene dai centrocampisti e se molte volte si preferisce la palla alta lunga, che ovviamente non è un gioco che fa per lui. Il 3-5-2 visto fin ora è statico, con ogni giocatore a ricoprire la sua casellina di gioco e fare (non sempre bene) il suo compitino: poco movimento, poco interscambio di posizioni, sovrapposizioni pressoché assenti. Squadra statica che non attacca gli spazi con cattiveria e decisione e questo non fa altro che rendere la manovra prevedibile e facilmente intercettabile dagli avversari, che se sono un po' più organizzati tatticamente non ti permettono neanche un tiro in porta (Giampaolo docet). E allora che fare? Beh in fase difensiva, bene il modulo, ma manca la cattiveria nei duelli individuali. In fase offensiva oltre la cattiveria, bisognerebbe fare dei movimenti coordinati di tutta la squadra. quando si arriva col possesso a superare la metà campo, c'è bisogno di scambi e cambi di posizioni che tengano la squadra piu corta, ben distribuita in modo da palleggiare con piu sicurezza e attaccare meglio gli spazi. Bonucci si dovrebbe trovare davanti ai due centrali e non in linea o addirittura molto più indietro, perché questo porterebbe la squadra a stare più alta e ad avere un palleggio migliore nella metà campo avversaria; la mezzala sinistra (Bonaventura/Calhanoglu) che va a fare il trequartista centrale cercando l'assist o l'inserimento in area, alternandosi con Suso e il centrocampo che diventa a 2 con Biglia e Kessiè a governarlo e Bonucci subito dietro a fare da perno basso; con l'esterno destro perennemente in sovrapposizione che attacca anche l'area con movimenti a tagliare lo spazio e l'esterno sinistro che aiuta la manovra e mette palle in mezzo. Questo è quello che vorrei vedere dal Milan. Questo è quello che andrebbe fatto. Tutto facile. Tutto essenza, nulla di impraticabile. Ma tutto che va fatto con cattiveria, concentrazione, passione e amore per la maglia, per cercare di remare tutti nella stessa direzione: quella che porta in europa.