Ci è voluto veramente poco per accorgersi che l’acquisto di Rodrigo Bentancur sia stata una mossa saggia della Juventus, assicuratasi con buone probabilità uno dei centrocampisti che occuperanno la scena del calcio europeo nei prossimi anni.

Arrivato in seno all’operazione Tevez, in cui la Juventus si assicurò le opzioni per vari giovani tra cui Rodrigo, il ragazzo ha dimostrato subito che ciò che si diceva di lui in Argentina rappresentava la verità. In molti temevano un Vadalà-bis: altro giovane del Boca inserito nell’operazione Tevez e portato per un anno nella primavera bianconera, in cui mostrò che gli appellativi di “nuovo Messi” forse gli erano stati appioppati da qualche giornalista un po’ sconnesso dalla realtà.

Già Allegri, nella conferenza pre super Coppa, aveva affermato che Bentancur sarebbe stato da subito un calciatore utilizzabile e che sarebbe stato la sorpresa del campionato. Dopo un buon ingresso contro il Genoa, l’esordio di fuoco in Champions al Camp Nou dove è stato forse l’unica nota positiva in una serata da dimenticare. Di lui colpiscono la tranquillità con cui gioca, nonostante i vent’anni, e la grandissima qualità con cui sa giocare la palla.

Ieri sera, in una partita tutt’altro che semplice, gli sono state affidate le chiavi del centrocampo: altra prestazione piena di contenuti, per un calciatore che, a mio avviso, ha giocato davanti alla difesa con più tranquillità e carisma di Pjanic, senza nulla togliere a quelle che sono le qualità del bosniaco. Forgiato negli stadi caldissimi dell’Argentina, il ragazzo non ha accusato alcuna paura nei confronti di un calcio totalmente diverso da quello sudamericano, scalando posizioni nelle gerarchie del centrocampo e conquistandosi, tra l’altro, la convocazione nella Nazionale maggiore dell’Uruguay.

Soldi ben spesi, quelli per il suo acquisto: e pensare che, più di una volta rischiò di saltare il suo passaggio in bianconero; prima tentò il Milan, l’estate scorsa, di inserirsi nelle maglie di una trattative che sembrava non decollare; poi tentò di metterci lo zampino Jorge Mendes che aveva immaginato per il ragazzo un futuro diverso, con il Benfica principale candidata ad accoglierlo, senza contare i continui sondaggi del Real Madrid, pronto a mettere sul piatto cifre elevate pur di assicurarselo. Fortunatamente il patto tra Agnelli e Angelici, unito alla volontà del ragazzo, ha retto e l’operazione si è potuta concretizzare, lasciando subito alle spalle anche il rammarico per aver occupato lo slot da extracomunitario con una promessa che, nel giro di poche partite, è diventata una realtà.

Ora per il ragazzo arriva forse la parte più difficile: quella di confermarsi, ben sapendo che adesso ha addosso i fari puntati di chi si aspetta sempre prestazioni d’alto livello; sarebbe da folli sobbarcare sulla schiena di un ragazzo così giovane troppe responsabilità, motivo per cui spero possa continuare a giocare con la stessa tranquillità e personalità viste in queste prime apparizioni.

Per concludere, non posso non fare i complimenti ai nostri uomini di mercato: Mandragora e Bentancur saranno, senza dubbio alcuno, le colonne portanti del centrocampo bianconero del futuro, per una squadra che lavora sul presente ma sta costruendo le premesse per continuare a primeggiare.