Il ciclo Conte, terminato poco meno di 12 mesi fa, era abbastanza semplice da leggere.
L'Italia era una nazionale priva di picchi tecnici, ma guidata da un grande leader tattico in panchina, che con l'abnegazione dei suoi giocatori è riuscita ad arare nazionali come Belgio e Spagna pregne di solisti da urlo, costringendo la Germania ai calci di rigore.

L'Italia di Ventura, che stasera giocherà la sesta partita valevole per le qualificazioni ai mondiali del prossimo anno, faccio ancora fatica ad inquadrarla.
Sulla carta i valori tecnici di questo ciclo dovrebbero essere notevolmente superiori rispetto all'Italia dello scorso anno. Vuoi per una serie di guarigioni, vuoi per l'esplosione di alcuni talenti, quest'anno riusciamo a convocare gente che il pallone lo sa trattare bene.
Se nel reparto difensivo ai soliti senatori si vanno ad aggiungere piacevoli scoperte o ri-scoperte come CaldaraContiDarmian ritrovato e titolare nel Manchester di Mourinho, che alza l'Europa League a Stoccolma, Ferrari del Crotone e Spinazzolaè nella mediana e nella batteria di attaccanti di diverso genere che l'Italia di Ventura sembra parecchio migliore rispetto a quella di Conte.

Marchisio e Pellegrini rappresentano rispettivamente certezza e novità, solidità difensiva e fantasia offensiva, calma ed impeto. Montolivo ristabilito dall'infortunio dovrà dimostrare di poter dare ancora geometrie a questa squadra. Verratti ha lasciato il ritiro promettendo di tornare in forma per gli incontri di settembre e la scelta di Ventura di non sostituirlo nelle convocazioni ha tutta la sensazione di essere pura confidenza nel gruppo da parte del ct.

In avanti la scelta è ampia. Insigne viene dalla sua migliore stagione dai tempi del Pescara, inscenata però nel Napoli di Sarri,sia in campionato che in Champions League. Andrea Belotti ha timbrato per 19 volte in campionato ed è uno dei talenti maggiormente seguiti dalle big di A e non solo.
Ciro Immobile, arrivato alla Lazio per espressa richiesta di Inzaghi, ha trascinato i biancocelesti alla conquista di una finale di Coppa Italia ed al quinto posto in campionato, segnando a raffica e dimostrando tanta voglia di sacrificarsi per il bene del collettivo.
Stephan El Shaarawy il campo lo ha visto pochino, ma nell'ultima parte di stagione è stato fondamentale per la Roma, spingendo in rete diversi palloni pesantissimi e dimostrando una buona condizione atletica.
Bernardeschi, Candreva e Gabbiadini hanno avuto un buon periodo di stagione rispettivamente in avvio di campionato, nelle prime 15 partite dell'epoca Pioli e nella seconda parte di stagione in Premier League, dimostrando di avere in canna colpi molto molto importanti.

Per i bookmaker, ad 1 anno dall'inizio della competizione mondiale, l'Italia è accreditata del 5-6% di vittoria contro il 16% della Germania, il 12% di Francia e Argentina ed il 10% di probabilità di successo assegnato a Spagna e Brasile.
Ma mi domando: quest'Italia può davvero competere con le altre big internazionali? Valiamo ancora più della Spagna, nostra diretta rivale nel gironcino di qualificazione? Valiamo ancora quanto la Germania portata ai rigori lo scorso anno?

Non saprei spiegarvi il perché, ma queste sono le domande che rimbalzano nella mia testa al contrario della passata gestione, quando con Conte in panchina, ero certo, come altri milioni di italiani, che la sua capacità di trasformare bronzo o argento in oro ci avrebbe fatto ben figurare nella competizione. 
Ventura è un ottimo tecnico. Uno di quelli che il calcio lo conosce e sa insegnarlo all'insegna di una fase offensiva veloce e coordinata ed impianti di gioco molto offensivi. Il suo Pisa affrontò la B con un 4-2-4 dichiarato ed il Torino portato in Europa giocava un 3-5-2 con tornanti velocissimi sulle ali, che si proponevano in maniera costante ad ogni ripartenza. L'Italia vista contro l'Uruguay sembra voler ricalcare il credo calcistico dimostrato da Ventura in passato, ma i dubbi sulla sostenibilità difensiva andrebbero testati da avversari un po' più al completo dell'Uruguay affrontato in settimana.

La partita di stasera non costituirà di certo un test-match per verificare la consistenza di questo gruppo ma, in qualche modo, potrà dare qualche indizio sulla validità della rosa e sulla capacità, qualora dovesse arrivare la goleada (vero obiettivo della serata), di raggiungere obiettivi ben precisi spillati dal tecnico nelle menti dell'11 mandato in campo.