Lo dico subito : Non sono anti italiano ! Non ho gufato ! ma voglio dire la mia sulla nazionale e sull'euforia ingiustificata che si alimenta ogni qual volta ci si appresta a giocare un edizione sia dei mondiali sia degli europei.Tanto per cominciare ce l'ho con la stampa che alimenta l'entusiasmo in modo esasperato con trionfalismi e titoli tricolore,la politica di turno ne approfitta e usa le eventuali vittorie come propaganda di un Italia che va..un Italia che nn si arrende..un Italia forte e coraggiosa ecc ecc fino allo sfinimento,i giocatori cantano l'inno come se da li a poco debbano entrare in guerra con gli austriaci e dalla politica e' arrivato " l'Obbligo " di cantarlo, e ora dal ct.Conte e' stato chiesto di indossare la maglia azzurra sugli spalti..ogni due per tre ci capita di giocare con il lutto al braccio,insomma ogni volta non giochiamo solo una partita di calcio ma in gioco c'e' l'amor di patria l'onore la gloria.A mio avviso questi atteggiamenti sono forzati..spinti da motivi di riscatto sociale e politico che nulla hanno a che vedere con una partita di calcio che non dico debba essere presa sotto gamba per carita' ma nemmeno debba diventare una ragione di vita.Io credo alla naturalezza delle cose e non alle costrizioni e quando vedo la nazionale vedo tanta finzione.Per non parlare dei dopopartita che nel caso di vittoria scatta il pretesto degli pseudo tifosi di buttarsi nelle fontane al coro di tanti popopopo e nel caso di sconfitta gli stessi diventano accaniti giustizieri del malcapitato rigorista che da eroe si trasforma in bidone.Questa Italia e' uscita ai quarti con la Germania accompagnata dal tripudio di tutti ( non dico non sia meritato soprattutto per l'ottimo spirito di squadra ) ma mi chiedo come mai non lo si sia attibuito anche alla nazionale di Donadoni che usci' ai quarti con la Spagna ai rigori e che vinse il trofeo peraltro.Anzi,venne subissata di critiche.Questa Italia ha battuto il Belgio che poi e' stato a sua volta battuto dal Galles,ha vinto una partita inguardabile con la Svezia al 90esimo,ha perso con l'Eire e ha battuto una Spagna gia' battuta dalla Croazia eliminata a sua volta dal Portogallo.Un cammino senza infamia e senza lodi fatto piu' di inneggiamenti di motti di inni di canti di battaglia che di calcio giocato.L'Italia ha alzato un muro, certo,11 uomini nella propria metacampo animati non solo da spirito agonistico ma anche dai tributi socialpolitici citati poco fa,sono difficili da battere,infatti la Francia preferisce di gran lunga giocare con la Germania perche' ritengono di giocare alla pari in quanto in gioco c'e' solo una sana rivalita' sportiva e nulla piu'. Rimango malinconicamente affezionato all'Italia dell'1982, un Italia senza imposizioni senza diktak del politico di turno a caccia di consensi,un Italia con i suoi pregi e i suoi difetti e libera di essere se stessa.