Niente manie di protagonismo, il Milan, questo Milan, potrebbe entrare a gamba tesa nella lotta scudetto e paradossalmente lo ha già fatto.

Lo ha fatto dentro e fuori dal campo. Sotto la gestione Berlusconi e sotto quella cinese. Lo ha fatto e potrebbe continuare a farlo in maniera preponderante anche nel rush finale.

Nell'estate del 2015 il Milan è in cerca di rilancio, Berlusconi e Galliani, dopo i vari fallimenti di Seedorf e Inzaghi si trovarono a dover decidere chi si sarebbe seduto su quella panchina. Nella stagione precedente ci fu l'exploit di Sarri a Empoli, ma la scelta infine ricadde sul tecnico serbo della Samp Mihajlovic. I destini e le fortune dei tecnici sono sotto gli occhi di tutti. Questo il primo regalo fatto dal Milan al Napoli.

Abbandonando però i tempi remoti, nell'estate 2017 il Milan della gestione Li realizza il trasferimento clamoroso di Bonucci. L'ex pilastro della Juve con la sua partenza ha lasciato un vuoto, colmabile a tratti dalle buone prestazioni di Benatia e incolmabile quando invece il marocchino si concede qualche distrazione di troppo come nel caso del gol di Koulibaly. Colpo di testa che regala al Napoli un'altra speranza scudetto. Ecco il secondo regalo.
Il terzo regalo è solo apparente. La parata di Donnarumma, macroscopica su Milik all'ultimo respiro di Milan-Napoli ha caricato psicologicamente gli uomini di Sarri e scaricato quelli di Allegri che -complice Madrid- pareggiano a Crotone e riaccendono la fiammella del Napoli che invece strappa in rimonta i tre punti all'Udinese.
L'ultimo regalo è invece "solo" ipotetico e anche questo psicologico: il Milan può "distrarre" la Juve con la Finale di Coppa Italia incastonata temporalmente tra la gara in casa col Bologna e la trasferta a Roma, una gara da cui potrebbe passare lo scudetto. I rossoneri, sebbene reduci dall'ennesima stagione di fatica e delusione, potrebbero aver contribuito -volontariamente o meno- alla vittoria dello Scudetto del Napoli.