José Mourinho non mi è mai stato simpatico, come del resto alla maggior parte del popolo calcistico.
Forse è lo stesso José a non voler risultare simpatico a nessuno, per portare avanti il personaggio che si è costruito in questi anni. Quando, però, sento parlare di "Special One" inorridisco e mi esce anche sana risata di pancia. In cosa può definire Special One?
Sicuramente per il conto in banca. Mourinho è l'emblema dell'allenatore moderno, dove la dialettica e la comunicazione è spesso più importante del risultato sportivo e calcistico.
Dove non arrivano i risultati arriva la battuta pronta per la stampa, che ovviamente di questo mangia e per questo motivo stravede per lui.
Pensateci bene: cosa fa Mourinho ogni qualvolta si trova in difficoltà di gioco e risultati? Attacca; chiunque gli passi sotto mano. Arbitro, avversario, allenatore, presidente, direttore... basta che le sue défaillances passino in secondo piano. Per fare questo ci vuole una qualità comunicativa fuori dal comune. Ecco, sicuramente in questo è il più bravo di tutti. 

Non mi sono mai spiegato perché il suo conto in banca, però, non vada mai di pari passo con i risultati sportivi: un po' come Mario Balotelli, che ha visto crescere le proprie finanze in modo inversamente proporzionale ai suoi successi. Per riuscire in tale impresa si deve dimostrare di essere bravi imprenditori di se stessi; capacità di vendersi al miglior offerente. E poco importa che tu non ottenga i risultati sperati: tu hai comprato un brand che muove milioni di euro, questo è l'importante.

Arrivati a questo punto della lettura, mi immagino interisti inferociti pronti ad elencarmi tutti i risultati del buon José. Soprattutto quella vittoria, che ogni 2/3 settimane esce per rasserenare un po' gli animi in casa Inter: il triplete.
Tutto bello, tutto bellissimo. Ma basta una vittoria (non analizzo come) per eleggere un allenatore così "mediocre" nell'olimpo dei vincitori?

Analizziamo quindi le vittorie del buon José.
Il vero miracolo sportivo degno di nota e che, forse, vale l'appellativo di Special One, sono le vittorie con il porto di Europa League e Champions League. In quell'occasione è stato fatto veramente qualcosa di incredibile: in quel momento, forse Mou, ha veramente portato qualcosa di nuovo nel calcio. Da li in poi José è vissuto di rendita, avendo tra le mani sempre squadre formidabili e una buona dose di fortuna dalla sua.
La sua prima avventura al Chelsea, sarà trionfale con due campionati consecutivi e varie coppe nazionali. Per dovere di cronaca si deve sottolineare come in quel momento il Chelsea fosse la società più forte e ambiziosa del palcoscenico inglese. Dopo un ultimo anno "anonimo", viene ingaggiato dall'inter. Vince svariati campionati, anche qui avendo il materiale umano più forte per distacco rispetto alle altre, e raggiunge il suo apice con un triplete insperato. Qui oltre ad una buona dose di bravura, incappa in eventi favorevoli (soprattutto arbitrali) che lo porteranno alla partita perfetta del Santiago Bernabeu.
Dopo il triplete, lo special one si trasforma in normal one. L'avventura madrilena è pressochè anonima, dietro ad un Barça stellare in campionato e figure imbarazzanti in Champions.
Il suo ritorno al Chelsea porta in dote un campionato inglese e un esonero di metà inverno nella seconda stagione.

Da qui in poi è storia recente: l'approdo al Manchester Utd è condito dalla faraonica campagna acquisti, dove spiccherà un certo Paul Pogba ingaggiato dalla Juventus per più di 100 milioni di euro. Svanendo quasi subito la possibilità di vincere la Premier, si butta a capofitto nell'Europa League, che vincerà in finale con il "suo" Porto. La stagione attuale è del tutto anonima e, nonostante abbia nuovamente speso l'impossibile e fagocitato numerosi giocatori, si riassume nell'eliminazione dalla Champions League per mano di un volenteroso Siviglia

L'aggettivo "speciale" ha questa etimologia: "…che costituisce un’eccezione alla norma, che è pensato, istituito e sim. in o per circostanze straordinarie…"

Questo Mourinho di speciale non ha niente. 
Molti allenatori prima di lui hanno vinto di più e con materiale umano molto inferiore al suo. Capisco che il popolo interista sia eternamente grato per i risultati importanti conseguiti, ma non vedo perchè il mondo calcistico debba continuare ad andargli dietro come un cagnolino che aspetta la sua razione di cibo.
Siamo riusciti a sgonfiare il fenomeno Balotelli, riusciremo, un giorno, a sgonfiare il fenomeno Mourinho?!