Mihajlovic conosce bene i suoi ex polli e sa molto bene che De Sciglio spinge con insistenza sulla fascia, ma è del tutto inaffidabile nei rientri. Forte di ciò, ieri Sinisa deve aver chiesto ai suoi attaccanti di aggredire la fascia sinistra rossonera ogni volta che il terzino milanista si spingeva in cerca di gloria. Un sinistro presagio del goal granata è arrivato al 22°. L'azione torinista si è sviluppata sulla fascia di Abate e poi. con un rovesciamento di fronte, ha trovato bel bello il solitario Iturbe (se ricordo bene era lui), che tuttavia si è perso al momento di concretizzare. Nell'occasione ho tenuto d'occhio proprio il serafico Mattia che rientrava in difesa con l'imperturbabilità dI un saggio epicureo. Gli sarebbe bastata una lieve accelerata per riprendere il suo avversario che temeva di finire in fuorigioco, ma il giovin signore rossonero ha mantenuto il suo passo elegante e cadenzato. Pochi minuti dopo è stato Belotti ad appostarsi alle spalle di De Sciglio mettendo la palla in porta. Nel secondo tempo è arrivata la contromossa di Montella, che non ha voluto mettere alla gogna De Sciglio con una sostituzione punitiva, ma gli ha evidentemente imposto di non passare la metà campo, perché il terzino milanista non l'ha pressocché più varcata. Pian pianino, ballando meno in difesa, i rossoneri hanno preso a macinare azioni, sia pure prive di sbocco per la serata fin lì non felice di Bonaventura e Suso. Jack era addirittura incapace di intendere e di volere, calcisticamente parlando. Quando si è aperto uno spiraglio nella guardia del Torino, il Milan ha piazzato il proverbiale 1-2. Per fortuna da quel momento in poi Bonaventura e Suso si sono ridestati dal loro piacevole sonno. Nonostante De Sciglio se ne stesse al posto suo, la fascia sinistra rossonera ha continutato a essere malsicura, in quanto campo di azione delle scorrerie di Lijaic oltre che di Belotti. Il Milan ha comunque tenuto il vantaggio, soprattutto per merito di Donnarumma, di un ottimo Paletta e anche di un sorprendente Gustavo Gomez. Lapadula ha confermato di essere un giocatore ancora tutto da inquadrare. Ha fatto male al portiere granata con un intervento cattivello, di cui per fortuna si è pentito, e nel finale ha fatto un'azione da grande giocatore condita da uno sbaglio da scarpone. Difende la palla da fenomeno, cosa da non sottovalutare, ma è un confusionario della più bell'acqua. Cosa ci riserverà il quarto di finale con la Juventus? Ah saperlo!