Se c'è una scelta tutta berlusconiana, anche se condivisa da Galliani, questa è l'elevazione di Montella al soglio della panchina rossonera. L'allenatore campano è da tempo la prima opzione di Berlusconi, del quale riscuote la piena fiducia. Considerando che Galliani non è ostile al nuovo arrivato, si tratta della scelta migliore che si potesse fare, perché garantisce, almeno in partenza, la serenità necessaria per lavorare. Direi pure che la scelta di Montella non è davvero da attribuire alla Lega dei Cinesi Anonimi, data la scarsa visibilità internazionale del tecnico campano (si fosse trattato di Lippi o di Capello...). E comunque, a dispetto di quello che si dice, il mitico "closing" con i misteriosi acquirenti sta slittando di settimana in settimana. Sarà un caso? Il capolavoro di Berlusconi e Galliani va individuato, tuttavia, nella gestione del caso "Montella". Scelto almeno un anno e mezzo fa, ma fuori portata perché sotto contratto con la Fiorentina dei Della Valle, il tecnico è stato atteso con pazienza mostruosa fino a che non si è presentato il momento propizio. Se ci fate caso, poco più di un anno fa Montella ha provato a risolvere il contratto coi viola senza pagare la penale di 7 mln e, quando la proprietà della Fiorentina si è irrigidita, il Milan ha ingaggiato Mihajlovic. A gennaio Montella è stato liberato, ma solo per andare alla Sampdoria e non al Milan. La penale fissata dai blucerchiati si è rivelata modesta e Ferrero, i cui rapporti col Milan non sono tesi come quelli dei Della Valle, non ha scatenato alcun putiferio. Ma arriviamo al "masterpiece", cioè al capolavoro, del Presidente Silvio Berlusconi e del suo amministratore delegato Adriano Galliani. Hanno fatto credere per 2 mesi che Brocchi avesse buone chance di sedere sulla panchina rossonera anche per l'anno prossimo. Ci ho creduto anch'io, che ho temuto per settimane di ritrovarmi Brocchi allenatore del Milan per chissà quanto tempo. Nell'ultimo mese hanno fatto poi credere che... sì il Presidente voleva Brocchi, ma Galliani voleva Giampaolo. E alla fine: voila le coup de theatre! Vincenzo Montella, atteso e oliato con pazienza, sagacia e una discrezione quasi diabolica. Complimenti, Presidente! E glielo dice uno che quando Lei sbaglia, non le risparmia le critiche. Un applauso e tanto di cappello.