A closing appena concluso la prima mossa del duo Fassone e Mirabelli fu quella di confermare Montella alla guida del Milan. Mai scelta di più azzeccata, perché la sue qualità come allenatore le aveva già dimostrate l'anno scorso, quando con una squadra ben più debole di quella attuale ha saputo costruire un gruppo unito e coeso verso l'unico obiettivo: la conquista dell'Europa, poi arrivata a fine stagione con un sesto posto che neanche nelle più rosee previsioni si poteva immaginare a inizio stagione, quando erano tanti i detrattori del Milan.

E invece Montella ha saputo guidare la squadra ad una unione di intenti e coesione mai visti prima, portando anche gli elementi più scarsi ad un rendimento inimmaginabile, a fine stagione premiato dal raggiungimento dell'obiettivo prefissato, e se non ci fosse stato quel maledetto mese dopo la sosta natalizia chissà dove sarebbe potuto arrivare il Milan. Il tecnico campano è un condottiero in tutti i sensi, una guida tecnica forte per la squadra: neanche Allegri, che pure lo scudetto e qualche trofeo col Milan l'ha vinto, ha saputo esserlo.

Quest'anno lo aspetteremo alla prova del nove, con una squadra forte e ben costruita ma da amalgamare, convinti che Montella - che ha già superato la prova più difficile, quella del ritorno in Europa - saprà costruire una squadra ancora più coesa e unita di quella dello scorso anno. Insomma, è l'uomo giusto nel posto giusto, e soprattutto al momento giusto.