Era il 9 luglio 2006 e all'Olympiastadion di Berlino, alzava la Coppa del Mondo la Nazionale azzurra. L'Italia di Marcello Lippi. Quattro anni dopo gli azzurri da campioni in carica escono inaspettatamente già ai gironi. Stesso copione sarà quella del 2014. Poi, il Messia Antonio Conte riaccende le speranze del calcio italiano portando una Nazionale di qualità non eccelse ai quarti di finale di Euro2016. Quella storica squadra si arrenderà soltanto ai calci di rigore contro la Germania, dopo aver disputato una grande prestazione e aver tracciato una strada importante. Fino ad arrivare a Ventura e tutti sappiamo di che cosa è stato capace quest'uomo che si vanta di avere lo "score migliore rispetto a tutti gli altri CT nella storia". 

Anche i club italiani, in Europa, non stanno ben figurando se si vanno a guardare i risultati dell'andata dei quarti di finale di Champions League. La Juventus ha preso tre "pere" in casa dal Real Madrid, la Roma quattro dal Barcellona. Sentenze sparate a destra e a manca sui giornali influenzati dai social: "Ci meritiamo questa lezione! Ma dove vogliamo andare? Vergogna!" Ed ecco che domina l'occasionalità e l'approssimazione. Cercate e cerchiamo insieme di trovare i motivi di queste ambedue pesanti umiliazioni. 

Per quanto riguarda i giallorossi, il punteggio sarà pesante, difficile da digerire, ma è necessario anche tener conto dei due calci di rigori negati grandi quanto la villa di Arcore di Berlusconi. Al 10' di gioco, Dzeko viene atterrato in area di rigore ma il direttore di gara fa cenno di proseguire. Verso la fine del primo tempo, Umtiti fa fallo su Pellegrini molto probabilmente sulla linea di area di rigore. Cosa decide l'arbitro? Di concedere appena una punizione dal limite. Episodio molto dubbio, con settecentoquarantaquattro "b". Anche la fortuna ha giocato un ruolo fondamentale nel match: due autoreti, una più assurda dell'altra. E il Barça si trova praticamente in semifinale grazie ai gioielli di Leo Messi e al suo secondo miglior marcatore: "l'autogol". 

Capitolo Juve: da tifoso bianconero, in tutta onestà, non mi pareva vero leggere in televisione e, il giorno dopo, un passivo così duro. Lo 0-3 contro Ronaldo & Co. è il risultato peggiore per Madama da quando è stato inaugurato l'Allianz Stadium. Inutile girarsi intorno: qualcosa in più, specie dopo il gol strabiliante di CR7 poteva essere fatta. Ma l'espulsione di Dybala ha complicato non poco i piani. Ci sono da sottolineare anche alcuni aspetti: la Juventus può recriminare, a parer mio, alcuni episodi sfavorevoli. Anzitutto, il fallo di mano di Casemiro è netto. Di difficile interpretazione è stabilire se fuori o dentro l'area. Rimane il fatto che nella peggiore delle ipotesi non è stato fischiato nemmeno un calcio di punizione che da quella mattonella del campo poteva risultare molto pericoloso. Con tutta franchezza, anche l'espulsione dello stesso numero 10 juventino può essere discussa: Paulo va a gamba alta. E' ineccepile. Ma lo fa guardando sempre il pallone e mai vedendo il calciatore avversario. Il danno poteva essere giudicato involontario con un'ulteriore ammonizione verbale nei confronti della Joya. Non è stato dello stesso avviso Cakir. Sul turco vorrei spendere due paroline: quest'arbitro diresse la finale di Berlino tra Juventus e Barcellona. E alla Vecchia Signora sull'1-1 non venne fischiato un clamoroso rigore su Pogba che venne affossato da Dani Alves. Sul ribaltamento di fronte, avvenne il gol dell'1-2. Non lo ricorda nessuno. 

Tre anni dopo, Cakir ha commesso ancora alcuni errori non degni di un "giudice" della sua esperienza internazionale. Idem per Makkelie, l'arbitro di Barcellona - Roma. La società con la squadra ha giustamente protestato nel dopo-gara: "Barcellona fortissimo, ma l'arbitro li ha aiutati! Gestione cialtronesca!" Si sono schierati dalla parte "populista" capitolina anche diverse emittenti radiofoniche romane. Jacobelli ha detto a riguardo: "Voti: sette alla Roma, tre all'arbitro e zero a Collina che continua a mandare arbitri mediocri. Collina tiene conto delle cantonate che prendono? Dov'è il criterio meritocratico?" A saperlo caro Xavier, dove si trova questa meritocrazia così osannata, ma mai concreta... Da quel 2006 le cose sono assai cambiate e non tanto per il crollo che ha subito il nostro calcio, ma il diverso trattamento che riceviamo da FIFA e UEFA che ci porta a fare la figura dei miserabili in Europa e nel mondo davanti ai "padroni del potere", agli "onnipotenti spagnoli". La prossima volta ai sorteggi gradirei ricevere in anteprima i club che si vogliono mandare avanti. Almeno ci punto qualcosa sui "nobili del calcio" e sbanco i bookmakers... Grazie anticipatamente!