Forti, si fa per dire, di una societa' che sta disperatamente cercando di finanziare un debito abissale con un altro debito, ci ritroviamo a fine stagione alla stessa miseranda stregua delle sette, otto passate. Settimi in classifica e ingolfati di bidoni.

Bidoni che non sono li' per caso, ma perche' sono stati o fortemente voluti, o presi per incapacita' manifesta e mancanza di denari. A questo va aggiunto che la societa' Milan non esegue da lustri uno scouting serio.

Mirabelli mi e' stato simpatico subito ; francamente dopo anni di cravattone, e rutti fuori dai ristoranti, non ci voleva molto, ma e' sicuramente simpatico di suo e mi aveva quasi fregato ad agosto, lo ammetto.

Lui e Fassone erano infatti riusciti a far passare come un capolavoro la sessione di mercato estiva, e molti di noi, io compreso, ce l'eravamo bevuta alla grande.

Sfortunatamente, mentre si compiva lo scempio mercantile, non ci stavamo accorgendo che, a parte l'indesiderato Bonucci, una sfilza di campioni da noi si guardava bene dal venire. Ma che strano!

Tuttavia il simpatico DS, felice come un bimbo in un negozio di balocchi, prendeva i 230 milioni sconsideratamente affidatigli e riempiva il carrello di sottomarche. Come Galliani in tutto il suo mandato, con l'apice raggiunto nella sessione in cui dilapido' 90 milioni per Bertolacci e Luis Adriano. Alleluya e stiamo parlando di ieri!

Dicevo che la storia si ripete, nel nostro caso grama.

Il Benevento ha avuto l'effetto di una radiografia, in cui sono emersi tutti i nostri baratri, che sono spaventosi : giocatori atleticamente inadeguati, tecnicamente sotto i fondamentali, strapagati.

Le premesse sono queste cari tifosi, e sono le stesse da anni! Ammiro molto chi, anche su questa testata, si fa forza citando il Depay di turno come ritocchino per puntare allo scudetto. Lo ammiro perche' il suo fegato sara' in condizioni nettamente migliori del mio. Gli ottimisti continueranno, beati loro, a passare l'estate a bearsi di nomi che 'pero' ne' e' arrivato uno identico, ma sconosciuto', ad inanellare formazioni, a fare classifiche col Milan che balla tra il terzo ed il quarto posto.

Non guardare in faccia la realta', lo dico seriamente, alle volte e' salutare, aiuta a non ricordare.

Che non siamo una societa', che quelli che ne fanno le veci vedono il Milan come un business a debito perenne, che non abbiamo una direzione tecnica all'altezza delle migliori, che, tra titolari e riserve, contiamo non piu' di 4/5 veri giocatori.