C'è un'allegra orchestrina che quotidianamente suona ai tifosi milanisti la dolce ninna nanna di Brahms. La melodia è "suppergiù" sempre la stessa, si parte dalla bravura dell'allenatore e si va alle piacevoli sorprese dei giovani cresciuti nel vivaio, passando ovviamente per il radioso sole dell'avvenire destinato a sorgere dopo il "closing". Orbene, siamo in democrazia ed è sacrosanto che ognuno suoni lo spartito che più gli aggrada. Però questo vale anche per il sottoscritto, che ha in mente un motivetto alquanto diverso. Meno dolce e rassicurante. Verissimo che l'allenatore è bravo e finora ha fatto salti mortali per tenere su la squadra. Verissimo pure che il gruppo sta complessivamente facendo bene, nonostante qualche nota stonata (Niang ad esempio). Per il resto, tuttavia, il Milan è in una situazione a dir poco ambigua e, peraltro, molto ma molto delicata. La situazione è ambigua in quanto i rossoneri, alla luce del preliminare di vendita stipulato ad agosto, dovrebbero passare a un "qualcosa" che ha sede in Cina, paga coi soldi delle Isole Vergini e alla fine potrebbe essere sostituito da un altro "qualcosa" con sede in Lussemburgo che pagherà con soldi della cui provenienza per ora non sappiamo nulla. Questo "qualcosa" dovrebbe svenarsi, oltre che per pagare i debiti accumulati dall'attuale proprietà, anche per investire e fare un grande Milan. Se non altro questo "qualcosa" sgrava l'attuale proprietà dagli impegni di mercato, perché quando Berlusconi non vuole o non può acquistare, se la cava dicendo di non avere l'ok dei nuovi acquirenti. Pare che anche il tesseramento di esordienti e giovanissimi necessiti dell'ok del "qualcosa" che ha sede in Cina, paga coi soldi caraibici e forse cederà il passo a un nuovo "qualcosa" con sede in Lussemburgo. Ogni tanto mi chiedo se davvero fosse così difficile mettere in piedi un affare decente, come tutti gli altri insomma. Mah... Il fatto è che in tal modo si finisce per giocare col fuoco. La squadra è in effetti molto ben allenata da uno dei migliori tecnici in circolazione e ha ottimi giocatori di prospettiva. In campionato si trova però in un gruppone di squadre piuttosto forti, delle quali alcune sono al momento "più forti". La Juventus è fuori portata per i rossoneri nelle 38 partite. La Roma procede con regolarità e non ha intenzione di cedere, mentre il Napoli sta per recuperare Milik. La lazio fa punti e l'Inter, che ha un parco giocatori sontuoso, è rientrata nel gruppo. La Fiorentina è in rimonta. Il morale della favola? Non è impossibile per i rossoneri arrivare in Champion's, ma c'è il rischio concreto di finire fuori dell'Europa League come l'anno scorso. Ora, perché rovinare per cinica tirchieria una stagione che potrebbe essere buona? La stagione passata è stata buttata alle ortiche per un puntiglio della proprietà verso l'allenatore, con la squadra al 6° posto e in finale di Coppa Italia. Vogliamo mandare ai cani anche questo campionato e restare fuori dalle coppe per il quarto anno consecutivo??? L'attacco è ridotto al minimo e non mi sembra prudente rimpolparlo solo con innesti, sia pure validi, dal vivaio. I centrali della difesa non hanno ricambi o, al massimo, hanno solo Luis Gustavo, sempre a patto che il ragazzo ripeta quanto di buono fatto in Coppa Italia. Forse proprio il centrocampo, col recupero di Bertolacci, può andare così com'è. Lavorando bene in questa sessione di mercato, si potrebbe accedere dopo anni ai soldi della Champion's, coi quali investire ancora in futuro senza liquidare i pezzi pregiati. Certo che, se ci sente "dritti" e si pensa che i fessi investono mentre i furbi vincono gratis... buonanotte!!!