Anche questa mattina, giovedì 8 febbraio, uno dei giornali sportivi a tiratura nazionale offre un titolo sul Milan e sui suoi giocatori. In particolare si legge: "Il Milan va stretto: Romagnoli boom, e la Juve...". Come sempre, quando le cose sembrano cominciare a giran bene per la squadra rossonera, ecco che spunta "casualmente" una notizia, un procuratore, un magazziniere, una dichiarazione qualunque che, fatalmente, finisce per buttare fango e sporcare l'ambiente di lavoro di una squadra che, lentamente, si sta conoscendo e sta cercando di costruire una propria identità, per dare un senso a questa stagione e alle prossime.

Da quando l'ormai ex presidente Silvio Berlusconi ha deciso di cedere la squadra, avvoltoi e iene di ogni tipo si sono riversate su Milanello, e tra le risatine insinuanti delle iene e la presenza interessata degli avvoltoi, la squadra è stata costretta a lavorare in un clima non molto sereno. Resta il fatto che tutto l'ambiente rossonero ha sempre creduto in Romagnoli - anche quando pseudogiornalisti e opinionisti di ogni tipo scrivevano che Rugani valeva tre volte Romagnoli -, e la società ha investito su di lui, quindi non penso proprio che verrebbe ceduto alla squadra più scudettata d'Italia.

Recentemente la nuova dirigenza ha levato gli scudi e la società si è fatta sentire, anche attraverso il presidente Li, annunciando azioni legali contro chiunque provi a ledere l'immagine e quindi i profitti della stessa. I tifosi sperano che i vertici del Milan rispondano alle insinuazioni di giornalisti, dirigenti, presidenti e affini con querele e richieste legittime di danno, in quanto le voci infondate, le parole scritte per mettere zizzania, i mezzi titoli che dicono e non dicono, non fanno altro che aumentare il fango in cui oggi si muove il sistema del calcio italiano, che avrebbe bisogno di tranquillità e di buone guide, di buoni esempi, che dovrebbero venire dagli addetti ai lavori in primis.

Il nuovo Milan che sta nascendo è giovane, è italiano, e forse comincia a far paura a quelle squadre e a quelle società che in questi anni di disordine e caos hanno approfittato della situazione, sognando di vincere scudetti e Coppe dei Campioni, mentre sotto le ceneri di un sistema ormai al collasso rinasceva l'Araba fenice di un nuovo-vecchio Milan, giovane negli interpreti e classico nella mentalità. L'impegno della società deve essere da qui in avanti quello di spazzare via le menzogne che inquinano l'ambiente rossonero per poter permettere a mister Gattuso di portare avanti il progetto che è sempre stato nel DNA del Milan, di oggi e di sempre: quello di essere bello, giovane e vincente, permettendo a Romagnoli e alla squadra di svoltare la stagione e fare definitivamente il BOOM!