L'avversario che la scorsa sera è spettato al Milan non è di certo dei più temibili, ma ricordato questo bisogna riconoscere che i rossoneri hanno disputato un'ottima gara, cattivi sin da subito e veloci a rientrare in gara dopo il sonno di dieci minuti concessosi nel rientro dagli spogliatoi.

Nella notte di Vienna spiccano su tutti il nome di Çalhanoğlu e quello di André Silva, il primo autore di un gol e due assist e il secondo artefice di una tripletta, ma quella che va incoronata più di tutto il resto è la prestazione di squadra. Il nuovo modulo adottato da Montella funziona indubbiamente meglio del precedente, Kessié a centrocampo recupera una quantità impressionante di palloni regalando sostanza al reparto e Biglia (ordinaria amministrazione per lui ieri sera) pare essere quel metronomo da troppo tempo assente nelle file dei rossoneri. La difesa a tre funziona bene, la più grossa sbavatura è arrivata su calcio d'angolo per errore individuale e in attaco l'accopiata Kalinic-Silva sembra oltremodo produttiva. 

Considerando che nell'undici titolare schierato da Montella mancavano nomi come Conti, Rodriguez, Suso, Musacchio e Bonaventura e che era solo la prima gara con il nuovo modulo, probabilmente gli acquisti fatti durante l'estate non sono stati proprio casuali (come definiti da alcuni) ma frutto di uno specifico progetto e di una formazione ideale formata da 13/14 giocatori titolari.

La rosa di milanello è dunque sena dubbio molto competitiva anche se necessita ancora di un lungo lavoro; la voglia dei nuovi, la caparbietà dei senatori e la conoscenza del mister possono far tornare questa squadra ai palcoscenici che merita il suo blasone, ciò che serve più di tutto ora è la pazienza di non gridare al fallimento dopo il primo scivolone, lasciando che il progetto si sviluppi nel tempo con tutta la calma che necessita. 

Anche i grattacieli più alti si costruiscono un mattone alla volta.