Bonucci squalificato e Romagnoli out.
Il Milan a sei giorni dal match con il Napoli è in pieno caos nel reparto arretrato. E così mister Gattuso dovrà reinventarsi due quarti della difesa in un match delicatissimo, con una delle squadre più forti del campionato e che dirà tanto sulle ultime cinque partite della stagione dei rossoneri. Perché una vittoria manterrebbe vive le speranze di qualificazione alla Champions League, mentre un pareggio, e ancor peggio una sconfitta, porterebbe il Milan a guardarsi principalmente alle spalle più che alle posizioni che lo precedono.
E quindi Gattuso in questi giorni dovrà studiare il sistema di gioco più adatto per arginare un Napoli che, a sua volta, ha solo un risultato utile, la vittoria. E tra le varie ipotesi, perché non considerare un Milan nuovamente con la difesa a tre?
Quando è stata utilizzata in questa stagione non ha portato molta fortuna, ma c'è anche da dire che i mesi sono passati, la squadra ha recuperato energie che sembravano perse dopo soli due mesi di stagione e i giocatori hanno trovato l'amalgama giusta dopo le difficoltà iniziali (normale quando durante l'estate si cambiano almeno otto undicesimi di squadra). E quindi perché non scendere in campo con un nuovo sistema di gioco diverso dal classico 4-3-3 di Gattuso? Al centro del trio a protezione di Donnarumma il posto sarebbe di Zapata, con Musacchio sul centrodestra e Rodriguez sul centrosinistra.
A centrocampo due le possibilità:
o una linea a quattro con Calabria e Borini sugli esterni e Biglia-Kessié come diga centrale, o una linea a cinque con le stesse ali già citate e Bonaventura, non brillantissimo nelle ultime uscite, ad aggiungersi all'ex capitano della Lazio e all'incursiore ivoriano in mezzo al campo. A variare potrebbe essere anche l'attacco. Con la linea a quattro, Suso e Çalhanoğlu stringerebbero la propria posizione, mentre col centrocampo a cinque a perdere il posto sarebbe il turco, con lo spagnolo a fare da raccordo con la coppia d'attacco (Cutrone e uno tra Kalinic, magari rinfrancato dopo il gol col Sassuolo, o André Silva).
Ma quale dei due sistemi di gioco scegliere? Il 3-4-1-2 potrebbe essere la soluzione migliore? Tatticamente sì, perché avere due esterni di centrocampo con qualità difensive come Calabria e Borini permetterebbe a Gattuso di schierare i suoi a cinque in fase difensiva, dando così man forte al pacchetto arretrato sulle giocate in velocità del trio Insigne-Mertens-Callejon. Esterni importanti ma non solo. Il trequartista infatti con questo schieramento fungerebbe da "ombra" di Jorginho nel momento in cui sono i partenopei ad impostare, con invece le due punte a chiudere gli spazi alla coppia centrale azzurra Albiol-Koulibaly, costringendo così il futuro rossonero Reina a giocare la palla lunga agli attaccanti, forse l'unico punto debole del tridente napoletano (le cose ovviamente cambierebbero con Milik in campo).
Siamo ancora ad inizio settimana, ma la difesa a tre è un'ipotesi tutt'altro che inverosimile.