Il Membro del cda del Milan Paolo Scaroni, ex amministratore di Enel e Eni, vice presidente di Rothschild nonché piccolo azionista del Milan ed ex presidente del Vicenza Calcio, con il quale vinse addirittura una Coppa Italia, ha rilasciato delle dichiarazioni molto interessanti proprio sul Milan. Dichiarazioni che fanno chiarezza. 

Ha dichiarato che, qualora Yonghong Li non saldasse il debito con Elliott, quest'ultimo in quanto creditore, riscuoterebbe il pegno, ovvero il Milan. Ha chiarito che Gordon Singer, figlio di Paul Singer, proprietario del fondo Elliott, non ha intenzione di gestire il Milan e Gordon non vuole diventarne presidente, quindi il Milan verrebbe messo all'asta.
Qui Scaroni fa chiarezza spiegando che Elliott venderà il Milan ad una base d'asta di 354 milioni circa, ovvero i soldi che il fondo statunitense ha prestato a Yonghong Li al netto degli interessi, per rientrare dal suo prestito qualora Yonghong Li fosse inadempiente. Tutto ciò che verrà incassato di più dalla base d'asta, verrà girato a Yonghong Li, che però non sarebbe più il proprietario del Milan, che passerebbe al miglior offerente.

Quindi, il Milan verrà messo all'asta eventualmente, non è detto che verrà venduto ad un prezzo basso, ma la base d'asta sarà la somma che Elliott deve ricevere da Yonghong Li.

Scaroni ha chiarito che tutti questi aumenti di capitale, compreso il prossimo deliberato per febbraio 2018 di circa 15 milioni, più un altro aumento di capitale a fine anno, sono già stati concordati dall'azionista di maggioranza che si è impegnato a fare aumenti di capitale fino al 2022. Aumenti di capitale che ha sempre rispettato.

Fassone sta lavorando al rifinanziamento del debito e sta valutando delle proposte. La macchina operativa Milan-China, incaricata di trovare sponsor in Cina, sta lavorando incessantemente. Scaroni ha dichiarato che ci vuole tempo prima di raccogliere i frutti. Tuttavia da questa attività, nel corso degli anni, ci si aspetta un notevole impatto economico che migliori la vita finanziaria del club.

Ho sentito dire da qualcuno che si diverte a fare disinformazione sul Milan, o che la fa per sbaglio, che Fassone deve trovare entro febbraio i soldi per l'aumento di capitale deliberato per quel mese. Non è assolutamente vero. Non è compito di Fassone. Come non è stato compito di Fassone trovare i soldi per gli altri aumenti di capitale. Fassone deve rifinanziare il debito con Elliott. Yonghong Li verserà l'ennesimo aumento di capitale come ha già versato gli altri.
Fino a prova contraria, i soldi ci sono.
Tutto viene pagato e gli aumenti di capitale vengono fatti regolarmente dall'azionista di maggioranza, ovvero Yonghong Li, il proprietario della più grande miniera di fosforo in Cina. Povero... ma ricco.