Il Milan non è mai stato incline alla sperimentazione, se non negli ultimi anni. Il 4-3-1-2 ( o 4-3-2-1) era un marchio di fabbrica vincente ancelottiano su cui ha continuato, escludendo la parentesi leonardo, anche allegri. Dopo il tecnico livornese le cose sono un po' cambiate. Vuoi la riluttanza di Berlusconi nello sborsare denaro, vuoi la scarsa capacità di Galliani nel gestire quel poco concesso, da Tassotti a Brocchi, passando per Seedorf,Inzaghi e Mihajlović, nessuno con i giocatori a disposizione è stato in grado di imporre un proprio modello di gioco, con risultati alla mano. Ci sta provando in questo inizio di stagione Vincenzo Montella, che con il suo 4-3-3, modificabile però in un 4-2-3-1, continua sulla scia dei precedenti allenatori con risultati leggermente migliori, seppur ancora ad inizio stagione. E dato che ci troviamo ancora ad inizio stagione, perchè non sperimentare altri moduli, che magari potrebbero risultare adatti per i giocatori a disposizione? Proprio adesso andrebbero studiati, perchè in caso di risultati poco soddisfacenti si potrebbe tornare al modulo che sembra poter dare conferme e soprattutto continuità. Prendiamo per esempio il 3-4-1-2. E' dai tempi di Zaccheroni che il Milan non adopera una difesa a 3, ma i giocatori per poterlo fare ci sono. Oltre agli ormai inamovibili Paletta e Romagnoli, si potrebbe concludere il reparto con uno fra Zapata, Gomez e perchè no, De sciglio. Con Conte in nazionale sembrava rigenerato, ma evidentemente si trattava solamente un lampo. Poco propositivo in fase d'attacco, ha già ricoperto la zona centrale nella primavera del Milan, quindi ha un po' di esperienza nel ruolo. Nei 3 di difesa si potrebbe inserire anche il Jolly Antonelli. Passiamo al centrocampo, il tasto dolente. In questo inizio di stagione infatti Montolivo&co non sembrano in grado di fungere da collante tra la difesa e l'attacco. Il 3-4-1-2 avrebbe vantaggi anche in questo ruolo. Partiamo dagli esterni, Bonaventura è perfetto per quel ruolo, in quanto lo ha già occupato ai tempi dell'Atalanta. Sull'altra fascia una scommessa, ma non più di tanto, potrebbe essere Abate, cresciuto come esterno d'attacco e adattato difensore. Nelle ultime stagioni si è rivelato alquanto disastroso in fase difensiva e come De Sciglio poco propositivo in attacco, in questo modo gli verrebbe alleggerito il compito difensivo con la possibilità di trovarsi maggiormente in zona offensiva. Stessa cosa si può dire per Calabria. Il reparto centrale è quello più affollato, con Montolivo, Kucka, Sosa, Pasalic, Locatelli e Bertolacci a lottare per due maglie. Proprio l'ex genoano potrebbe giovarne di più dato che occuperebbe la stessa posizione usata con Gasperini. Anche sulla trequarti si avrebbero ampie scelte, con Suso che parte ovviamente in prima fila, anche se potrebbe giocare anche da esterno di centrocampo. In quel caso le riserve non mancano, con Mati Fernandez e Honda pronti a subentrare, e proprio il giapponese, date le sue caratteristiche, forse si troverebbe nel suo ruolo naturale. Infine l'attacco, dove nelle ultime stagioni il Milan si è rivelato Bacca dipendente. Tra l'altro colombiano è un uomo d'area, difficilmente lo si vede venir a cercare i palloni, mentre il centrocampo del Milan difficilmente è propositivo, tranne qualche spunto di Bonaventura. Per questo due attaccanti lì davanti potrebbero tornare comodo a Montella, con Niang che sicuramente partirebbe avvantaggiato come spalla ideale, senza dimenticare Lapadula e Luiz Adriano. Niang soprattutto, come seconda punta, potrebbe rivelarsi una scommessa super azzeccata. Anche per Montella è familiare questo modulo, avendo già giocato con la difesa a 3 ai tempi della Fiorentina, esprimendo un ottimo calcio. Perchè non provare anche al Milan?