Sarebbe bello poter scrivere di Milan e parlare solo di campo, calcio giocato e tutto il discorso inerente alle partite e al calciomercato. Ma non può essere così, perché la vita societaria del club rossonero tiene banco. La Figc nella persona di Fabbricini ha dichiarato di voler parlare con Fassone per avere delucidazioni sulla situazione del Milan. Io mi chiedo: ma non può recuperare lui la documentazione che è stata data in Lega e controllare lui stesso le garanzie che sono state date dalla proprietà cinese per l'acquisizione del Milan e per l'iscrizione al campionato? Ovviamente bisogna fare chiarezza su alcune cose. Per prima cosa, esistono i proprietari e i presidenti. Non sempre il proprietario è anche il presidente. E non sempre il proprietario è anche il proprietario. Poi esistono anche i prestanome. Molti proprietari di aziende ne usufruiscono. Quindi non è facile sempre risalire alle proprietà di un imprenditore. In Cina hanno un modo di operare completamente diverso dal nostro. Parlo proprio di mentalità imprenditoriale e modo di operare, molto diverso dal modo di fare imprenditoria calcistica che si ha in Italia e in occidente in generale. La loro riservatezza è un problema, poiché in Italia dobbiamo abituarci ad avere una proprietà non appariscente e trasparente, ma che ama operare dietro le quinte senza farsi vedere. Chi ci mette la faccia, in questo caso non ci mette i soldi. Chi non ci mette la faccia, ci mette i soldi. È un'imprenditoria 'matrioska', possiamo chiamarla così. Difficile da schernire. Ma i soldi ce li hanno. Il problema non è del Milan, che non rischia nulla perché, se saltano i cinesi finisce in mano a Elliott che lo rivenderà a qualche gruppo facoltoso. Il problema è dei media e di noi tifosi, che vogliamo sapere tutto sulla nostra squadra. Quando la cosa più importante sarebbe il campo

Gli stipendi vengono pagati anche in anticipo, come ha dichiarato Gattuso in conferenza stampa, e inoltre ha dichiarato che il cartellino di André Silva è stato pagato con due mesi di anticipo. Questo dimostra che il Milan è una società sana e ricca. E la cornice attorno, il modo di interessarsi che abbiamo del Milan, e mi riferisco ai media e a noi tifosi, è insano. Se vogliamo spezzare una lancia in favore di questi dubbi dei media, va detto che, non solo a livello italiano ma a livello internazionale, su Yonghong Li sono uscite tante notizie non rassicuranti. Lui ha sempre e solo smentito, ma senza aggiungere nulla, proprio per via di quel problema che accennavo prima, ovvero la riservatezza. La sensazione è che se c'è un problema, è un falso problema. Nel senso che non c'è nessun problema per il Milan, ma al massimo per la proprietà. Il rischio che il Milan finisca ad Elliott c'è, è concreto, ma nulla di preoccupante. Chi si deve preoccupare sono gli investitori che perdono i soldi che hanno messo per l'affare Milan. E poi Yonghong Li non è il vero proprietario del Milan, quindi i suoi problemi economici, qualora ne avesse, sarebbero irrilevanti. Se il discorso rifinanziamento non va liscio come l'olio, è perché qualcuno, che deve fare da garante si è tirato indietro, lasciando solo Yonghong Li. La sensazione è questa, qualora non avvenga il rifinanziamento. Ovviamente è evidente che Yonghong Li, che ha un patrimonio che oscilla tra i 504 e i 600 milioni, non ha potuto sostenere una operazione da oltre un miliardo di euro complessiva da solo. Da questo si evince che non sia da solo in questa operazione, altrimenti non avrebbe superato i controlli dell'antitrust così come quelli delle banche e degli advisor, che non lo avrebbero concesso i soldi e il nulla osta all'acquisto del Milan. Quindi le garanzie che sono state date, sono di un altro gruppo e di altri magnati.  Che sono le stesse che sono state date alla Lega Calcio. Chi ha dato quelle garanzie alla Lega e a tutti i soggetti di dovere, quindi banche, advisor e quant'altro, è il proprietario del Milan. O i proprietari del Milan.

È proprio la situazione del Milan e dell'interesse attorno che sta diventando molto pressante. Ci sono altre proprietà che hanno la stessa situazione del Milan. Penso alla Roma, con James Pallotta, penso al Bayern Monaco, ad alcuni club inglesi e così via, dove non c'è chiarezza su chi sia il proprietario. Eppure tutta questa 'caciara' avviene solo per il Milan. Tutte queste preoccupazioni, tuttavia, sono infondate. Sono paure che non riguardano il Milan. Chi salta in aria, per usare una metafora, è la proprietà. Il Milan resta tranquillo con i piedi ben piantati a terra. Questi piedi devono solo pensare a dare bene dei calci ad un pallone. Il compito di noi tifosi è divertirci  uando guardiamo il Milan e sostenere i calciatori rossoneri che danno calci a questo pallone per far vincere la nostra squadra. Tutto il resto è noia.