Già dall'insediamento della nuova società cinese pensavo che qualcosa all'interno del mio Milan fosse cambiato, speravo in meglio, ma già da come è stato trattato il caso Donnarumma a inizio estate, presagivo che la nostra rinascita era lunga e tortuosa, non così semplice come si è lasciato spesso (troppo) trapelare.

Ma ripartiamo da domenica. Dopo la brutta sconfitta contro la Samp di Giampaolo, sembra che quell'ottimismo che si respirava nell'aria di Milanello sia svanito, forse dopo la sontuosa campagna estiva e voglio sottolineare una cosa: la Società non ha speso 250 milioni di euro in cartellini per acquistare giocatori, ma tra ammortamenti, pagamenti dilazionati e prestiti, il Milan ha sborsato circa 90 milioni (fonte: Calcio&Finanza), tutti si aspettavano di vedere in campo il Real Madrid del Presidente Bernabeu con Di Stefano e Puskas.
Eh no cari miei, il Milan è una squadra che ha acquistato 11 giocatori su una rosa effettiva di 24 e con soli 3 giocatori titolari confermati su 11, cioè cambiando il 47% dell'organico e l'82 % della formazione titolare; come si può pensare di scendere in campo e di giocare a livello di due squadre già rodate e collaudate come Juventus e Napoli?
Ma cosa ancora peggiore, il Milan a inizio mercato era partito con l'idea di giocare con un 4-3-3, poi gli acquisti di altri giocatori, che non rendevano al massimo (in primis capitan Bonucci) Montella si è trovato davanti una situazione non facile.

Vorrei soffermarmi proprio su Mister Montella, infatti nel post-partita di Sampdoria-Milan l'attuale amministratore delegato del Milan, il dottor Marco Fassone, ha criticato duramente l'Aeroplanino e ahimè, per l'ennesima volta la nuova dirigenza ha cercato il compiacimento del tifoso medio, ma non ha senso andare in TV e dire al tuo allenatore che ė un emerito stupido e sminuendolo dicendo che Giampaolo ha espresso un bel gioco; quest'uscita fuori luogo ha aumentato ancora di più la tensione.
Nelle ore successive i giornali e i portali web sportivi hanno parlato di Montella a rischio esonero, questo sarebbe un grande errore, che mi riporta alla "Pazza Inter" dell'anno scorso con tre cambi di allenatori in un'anno. 

Bisogna dare fiducia all'allenatore e alla continuità del progetto tecnico, in questo momento nell'ambiente rossonero c'é bisogno di serenità e non di impazienza, per non finire come l'Inter dell'anno scorso.