Kessié, Rodriguez, André Silva, Musacchio... e siamo solo a giugno.

La buona campagna acquisti del Milan fino ad ora ha mandato in estasi i tifosi rossoneri, soprattutto al pensiero di cosa potrà accadere da qui a settembre.
Niente in contrario a questi acquisti, ho sempre affermato che un campionato più equilibrato possa far solo che bene al calcio italiano, ma non vorrei che qualcuno stesse esagerando.
Ritoccare una squadra non vuol dire rivoluzionarla. Anche perché non sempre le rivoluzioni portano risultati, soprattutto nell' immediato. 

Il Milan non ha più spina dorsale, praticamente nessun giocatore "simbolo" della passata stagione sarà considerato tale quest'anno. Avere 8/9 elementi in squadra che non si conoscono, non hanno mai giocato insieme e per di più non hanno le nozioni fondamentali del Mister, può rivelarsi un pericoloso boomerang per la stagione. 
Qualcuno potrà obbiettare la mia riflessione, ma qualche elemento in rosa con il trascorso rossonero degli ultimi anni sarebbe fondamentale, soprattutto per i nuovi, per fargli capire cosa fare e cosa non fare.

Ce l'ho... ce l'ho... mi manca! 
Purtroppo (o per fortuna), i tifosi sognano di fronte a nomi importanti, come se dovessero aggiungere una figurina prestigiosa ad un album che era incompleto. Non è proprio così. Le figurine fanno comodo a volte, sono belle da vedere, ma se manca l'unità di intenti, se si parla una "lingua diversa" (non mi riferisco alla provenienza geografica) dal compagno, allora diventa tutto maledettamente difficile e ogni minimo problema diventa una montagna insormontabile.

Spero solo che questa dirigenza pensi al futuro della squadra e non alla felicità di qualche tifoso in cerca di quella famosa e introvabile figurina.

FINOALLAFINE