Le ultime settimane hanno portato maggiori incertezze nei tifosi rossoneri, ogni giorno speriamo ci sia una svolta definitiva e venga fatta chiarezza una volta per tutte sul futuro societario. I discorsi relativi ad allenatore ed eventuale passaggio di proprietà paiono agli occhi del tifoso milanista come un Gran Premio in cui avvengono continui sorpassi e controsorpassi tra Giampaolo e Brocchi e tra l’eterno dilemma Berlusconi vende/Berlusconi non vende. Il tempo passa inesorabile e il giorno del raduno che decreterà l’inizio della stagione 2016-2017 si fa sempre più vicino. Stando alle indiscrezioni, prende sempre più piede l’ipotesi di un “Milan italiano”. Molti tifosi criticano l’idea del made in Italy, convinti che si tratti di un pretesto creato ad hoc dal Presidente Berlusconi per condurre un mercato parsimonioso e rimanere a galla mantenendo il comando della “sua creatura”. Per il momento non è possibile stabilire se le critiche dei detrattori del Milan italiano abbiano o meno un fondamento, la parola spetterà al calciomercato estivo. Una cosa è certa: un "progetto Tricolore", se fatto con criterio, non è meno dispendioso di eventuali investimenti per calciatori europei di medio-alto livello. In altri termini, che cosa significa per il tifoso medio (come il sottoscritto) un Milan italiano? Significa bussare alla porta di Della Valle con argomenti validi per acquisire tale Federico Bernardeschi. Significa presentarsi da De Laurentiis formulando un’offerta credibile per tale Manolo Gabbiadini. Significa puntare con decisione un certo Domenico Berardi del Sassuolo dell’amico Squinzi. Significa che non bisognava permettere alla Juventus di acquistare il talentuoso classe 1997 Rolando Mandragora, il cui cartellino era di proprietà del Genoa dell’amico (e alleato in sede di calciomercato) Preziosi. Ho solo citato 4 esempi (ma ce ne sarebbero molti di più…) per dire che Milan italiano, per essere un progetto degno di questo nome e accettabile per noi tifosi, significa investire sui migliori talenti del Belpaese, non deve essere un alibi per vivacchiare! Un saluto a tutti i lettori di CM, in particolare ai milanisti.