Adesso passiamo alle cose formali. Inter is coming.

Slogan che catturano le due tifoserie milanesi pronte a ripartire dopo anni segnati dalla mediocrità e dall’insofferenza. Nel giugno 2016 Suning Holdings Group acquisisce il 68,55% dell'Inter, divenendo azionista di maggioranza del club nerazzurro. Il 13 aprile 2017 la Fininvest cede alla Rossoneri Sport Investment Lux la società Ac Milan. Il “misterioso” Yonghong Li e i suoi soci “occulti” divengono proprietari del club. Zhang Jindong, a capo di Suning, afferma: «Vogliamo vincere lo scudetto e l'Europa League. Solo così si può tornare all'apice mondiale. L'obiettivo è giocare la Champions».
Dall’altra sponda del naviglio gli fanno eco le dichiarazioni del nuovo presidente rossonero «Torneremo grandi in Italia e in Europa!». I tifosi possono aspettarsi i tanto desiderati colpi da 90 e vagonate di denaro iniettate sul mercato. Comparando il mercato svolto dalle due società nel primo anno di gestione possiamo affermare certamente che i soldi non son certo mancati, ma la programmazione e i profili scelti sembrano aver premiato il Milan e non i “cugini”.

Gli acquisti rossoneri per la stagione sportiva 2017/2018 sono ben 11, molti dei quali titolari del nuovo ciclo. Il totale speso è pari a 236 milioni (che comprendono i 25.50 milioni per i riscatti di Borini e Kalinic per la stagione 2018/2019 e i 20 milioni per il riscatto obbligatorio di Kessie, pari a 20 milioni per la stagione 2019/2020). Il totale della campagna acquisti rossonera per la stagione 17/18 è pari a 190 milioni a cui vanno detratti i 36.5 incassati per le cessioni: totale speso, quindi, pari a 154 milioni. A. Donnarumma, Bonucci, Rodriguez, Conti, Musacchio, Biglia, Kessie, Borini, Chalanoglu, Andre Silva, Kalinic.

L’Inter, nel primo mercato targato Suning, è affiancata dal noto procuratore Kia Joorabchian ( P.S. voci sostengono sia presente nel possibile affare Bernard, ala offensiva dello Shakthar Donetsk). Tra acquisti e obblighi di riscatto l’Inter investe circa 157 milioni incassandone 18. I volti nuovi e prorompenti del mercato interista sono Gabriel Barbosa e Joao Mario per i quali la cifra spesa è da far impallidire: oltre 70 milioni di euro. Il primo si presenta a Milano sulle orme di Ronaldo infiammando la tifoseria nerazzurra pronta a rivivere i fasti del Fenomeno. Il secondo reduce dalla vittoria del campionato europeo viene individuato da Ausilio come il prototipo del centrocampista tuttofare, che abbina qualità e quantità, capace di alzare le prestazioni della squadra.

Coloro i quali pensavamo ad un Milan pronto a battagliare fin da subito per lo scudetto, come caldeggiato dai maggiori quotidiani nazionali, forse e dico forse, non ha ancora ben compreso il mondo del calcio e le difficoltà che si celano nella quotidianità sportiva. Amalgamare undici nuovi profili richiede tempo e ambientamento oltre a una sana e robusta dose di pazienza, qualità introvabile in molti degli addetti ai lavori. Dopo l’avvento di Gattuso, si colgono le vere qualità dei nuovi acquisti e si spazzano via le assurde critiche riguardanti calciatori già affermati come Biglia e Bonucci. L’unico acquisto incapace di esprimere il suo valore è Kalinic, mentre pian piano stanno emergendo le potenzialità del tanto bistrattato Silva.

L’Inter invece pare aver toppato clamorosamente il primo mercato ad opera dei cinesi. Gli unici a salvarsi sono Candreva, Eder e Gagliardini, gli ultimi due più spettatori che protagonisti. Del primo mercato Suning sono stati clamorosamente bocciati Gabigol e Joao Mario. Vale la pena ricordare gli altri acquisti sbolognati in fretta e furia verso altri lidi. Erkin, terzino sinistro, ceduto in Turchia al Besiktas. Banega, lui sì ottimo centrocampista, rispedito frettolosamente al Siviglia e autore di prestazioni strabilianti nell’attuale stagione. E poi, Ansaldi spedito nella Torino granata in prestito. Il tutto condito dall’eliminazione nel girone di Europa League per mano di avversari non certo irresistibili.

Certamente la stagione ci riserverà sorprese ma possiamo affermare senz'altro l’enorme differenza fra la programmazione e relativa campagna acquisti del duo Fassone-Mirabelli e le medesime attuate da Ausilio & Co. Regalare giocatori di qualità come Banega è sintomo di una scarsa lungimiranza, al pari di svendere prodotti del vivaio per acquistare inutili zavorre. La strada intrapresa dal Milan sembra essere corretta, nonostante le ripetute accuse della stampa italiana. Accuse che dovrebbero coinvolgere maggiormente Suning, come affermato dall’ ex Sabatini. Milioni bruciati, progetto bloccato, allenatore inviperito.
Inter is coming pare già un lontano ricordo, così come Sabatini, l'unico dirigente che forse ha realmente compreso le intenzioni di Zhang.