Uno sguardo distaccato senza emozioni per analizzare i problemi tattici di un Milan che fatica ad esprimere un gioco bello ma soprattutto efficace. Usciamo un attimo al di fuori dei problemi cosidetti gestionali che comunque hanno la loro importanza nella mancata creazione di un gruppo unito e ben assemblato, quindi abbandoniamo la storia della fascia di capitano a Bonucci, della rivoluzione esagerata a livello di giocatori e via dicendo. Concentriamoci su cosa accade in campo. Perchè il Milan non riesce a segnare neanche un gol in due partite casalinghe contro AEK e Genoa? Perché prende 9 reti tra Lazio,Roma e Inter?

Mi sembra evidente che i limiti non siano di natura tecnica. Innanzitutto, a mio avviso, uno dei problemi principali di questo Milan riguarda le transizioni, offensiva e difensiva. Significa che la squadra non riesce a trasformare velocemente l'azione difensiva in offensiva una volta recuperata palla, e viceversa impiega troppo tempo a ricomporre una difesa organizzata una volta persa palla. In poche parole il Milan è una squadra lenta, compassata, fatta di giocatori che prediligono la palla sui piedi (Suso,Bonaventura,Calhanoglu) e che consentono alla difesa avversaria di riposizionarsi, il che obbliga i rossoneri ad attaccare a difesa chiusa. Le ripartenze veloci sono un'arma che non rientra nelle caretteristiche di questa squadra che non dispone di giocatori sugli esterni in grado di saltare l'uomo in velocità o di attaccare lo spazio in contropiede, faccio l'esempio di Perisic tanto per dirne uno. Tutti vengono indietro a prendere la palla e schiacciano troppo l'avversario cosicchè diventa impossibile sfruttare la profondità.
Il Milan si ritrova così a giocare intere partite alla costante ricerca di spazi che non ci sono e i giocatori sono costretti a cercare l'area con cross a difesa schierata.

Qui nasce il secondo limite offensivo di questo Milan di inizio stagione targato Montella: la mancanza di un attaccante in grado di fare reparto da solo e di sfruttare la fisicità sulle palle alte anche con la marcatura attaccata, mi viene in mente Dzeko. Sì perchè ne Andre Silva nè Cutrone ma neanche Kalinic sono in grado dipoter reggere il peso dell'attaco da soli. Per non parlare di quanto sbaglino sottoporta i primi due, perchè poi si può parlare di ciò che si vuole ma se il centravanti non la butta dentra ogni discorso si azzera, e si può tranquillamente affermare che per le volte che entra in area di rigore il Milan segna poco, e questo è in gran parte colpa degli errori sottomisura delle punte.

Veniamo alla fase difensiva, dove gli errori tattici possono sembrare meno evidenti ma ci sono eccome. Troppo facile scaricare la colpa su Bonucci in occasione dei due gol di Icardi, si rischia così di tralasciare quello che a mio parere è il vero problema difensivo della squadra di Montella: la distanza tra i reparti. Impressiona la distanza tra Biglia e Kessie che consente agli avversari di entrare centralmente senza opposizione e costringe uno dei centrali a uscire in marcatura aprendo spazi rischiosissimi. La distanza fra il centrocampo e la difesa, come nel gol di Dzeko che ha sbloccato la gara di Milano con il bosniaco liberissimo tra le linee. Infine la distanza tra gli stessi centrali quando la palla è sull'esterno, riguardate attentamente il secondo gol di Icardi con l'area di rigore composta da tre giocatori nerazzurri e due rossoneri, anche questo colpa di una transizione difensiva lenta.

Velocità in fase di ripartenza e reparti più corti sembrano quindi i primi problemi da risolvere per Montella o per chi lo sostituirà a questo punto, aldilà dei moduli. Perché le qualità tecniche non mancano, semmai a mancare sono il tempo e la pazienza dei tifosi.