Yonghong Li è intervenuto con un comunicato smentendo tutto ciò che è stato detto su di lui. Ha dichiarato di essere economicamente sano, e che non corrisponde al vero ciò che è stato riportato dai media. Il comunicato del presidente del Milan è stato piuttosto formale. Ha fatto gli auguri di buon anno, poichè in Cina, da poco, si è festeggiato il capodanno cinese, e ha detto di sostenere Mister Gattuso. Inoltre ha detto che vuole riportare il Milan ai vertici e di voler creare un ambiente tranquillo e sano intorno alla squadra. Ecco, è qui il problema. Perchè questa situazione di non chiarezza, crea una destabilizzazione ambientale, con continue speculazioni che possono creare problemi di armonia ambientale attorno alla squadra. Il Milan è una società sana, che rispetta i pagamenti e quant'altro, tuttavia questa situazione di non chiarezza può creare queste turbative. Ma perchè non si fa chiarezza? Il problema non sono gli imprenditori cinesi, ma le restrizioni del governo cinese. Ecco perchè non si fa chiarezza. Dal 1°gennaio 2017 è stato ridotto del 92% gli investimenti degli imprenditori cinesi dalla Cina all'estero. Per cui non è facile esportare capitali fuori dalla Cina proprio per le regole del governo cinese. Questi dati sono di una fonte autorevole, ovvero Il Wall Street Journal. Gli investimenti sul quale c'è un veto, o meglio un occhio critico del governo cinese, sono quelli considerati rischiosi e catalogati dal governo cinese come limitati, e in questa categoria rientrano l'acquisizione dei club calcistici. Per cui molti imprenditori cinesi per aggirare questo ostacolo, investono soldi che hanno fuori dalla Cina, magari ad Hong Kong, che è Cina ma che non sottostà alle restrizioni del governo cinese, e magari soldi che si trovano in fondi off shore, come le Virgin Island e Isole Cayman. Al tempo stesso, non escono allo scoperto proprio per non inimicarsi il governo cinese. Per l'acquisizione del Milan e gli aumenti di capitale, la maggior parte dei soldi, se non la totalità sono arrivati dalle Isole Cayman, Virgin Island e Hong Kong, da dove è arrivata una caparra risalente a China Huarong.

Ma chi sono questi imprenditori o colossi o, per dirla alla Silvio Berlusconi, chi è questa protagonista dell'industria cinese che è dietro Li? Yonghong Li non è solo in questa operazione. Dietro di lui ci sono altri imprenditori, che non possono uscire allo scoperto proprio per i motivi spiegati in precedenza. Ho fatto una ricerca e questi dovrebbeero essere i gruppi principali e i colossi presenti dietro Yonghong Li, cheè il frontman di tutta questa operazione. Lo possiamo definire un collettore di capitali. Lui ci mette la faccia, e gli altri ci mettono i soldi.

Nel Cda del Milan è presente Lu Bo. Questo è il nome più importante, perchè è quello che ci mette anche la faccia, pur restando dietro Yonghong Li. Chi è Lu Bo? E' il presidente di Haxia Capital Management. Lu Bo non è solo il presidente di Haxia Capital Management, ma ne è il responsebile degli investimenti e decision making committee. Haxia Capital è un colosso industriale cinese, ed è probabilmente l'azienda, insieme a China Huarong e Pin An Insurance, a cui si riferisce Berlusconi quando dice che ha venduto il Milan ad una protagonista dell'industria cinese. Haxia Capital è un fondo d'investimenti a partecipazione statale di Fuzhou, capitale della provincia del Fujian. E' un fondo che ha la maggior parte degli interessi in Cina e in Francia, nel campo finanziario e industriale e nel campo agricolo e allevamento di pollame. Gestisce i suoi investimenti attraverso dei fondi" paralleli" e ha interessi anche nel settore della generazione di energia minerario, porti e trasporto marittimo.Ha un fatturato di circa 16 miliardi di yuan, ovvero 2,2 miliardi di euro.

Il secondo nome, ed è riconducibile per alcune caparre versate da Hong Kong, è China Huarong, ed è un colosso industriale. China Huarong Asset Management è una società finanziaria pubblica cinese in termine di asset in Cina. Ha un fatturato di 11,3 mld di $, profitti per 2,3 mld di $,e un valore di mercato da 14,3 mld di $. Ha un giro di affari da 118,5 mld di $ circa. China Huarong è una istituzione finanziaria non bancaria e si occupa di ristrutturazione e rivalutazione di asset.

Il terzo nome è Pin An Insurance. Questo è il nome meno pubblicizzato ed è legato trasversalmente ad un altro componente del cda rossonero, ovvero Xu Renshuo. Ma ci arriveremo. Prima parlo, o meglio scrivo, e descrivo che tipo di colosso cinese è Pin An Insurance. E' il secondo colosso assicurativo in Cina,e  ha un fatturato di 60 mld di $. Ma perchè si lega a Xu Renshuo? Xu Renshuo è un imprenditore cinese nato a Guangdong, in Cina, nel 1992. Secondo alcune fonti cinesi, sarebbe imparentato con Yonghong Li. Xu Renshuo è il rappresentante legale e direttore esecutivo della Guangzhou RenBaiJie Industrial Group, che si occupa di investimenti, fra l'altro, nel settore sportivo e immobiliare e delle nuova tecnologie. E' legato a Yonghong Li per quanto riguarda il New China Building, il più grande centro commerciale di Guangzhou, leader nella vendita all'ingrosso di tessuti. Il New China Building ha un valore di mercato di 1 mld di $, un giro d'affari di 6 mld di $, ed è per il 28% circa di proprietà di Yonghong Li. La maggioranza della proprietà del New China Building dal 2010 è di proprietà della famiglia Xu, che ne diventa proprietario per 100 mln e che si fa carico dei debiti con un investimento per la ristrutturazione e per i debiti di 1,5 mld di $ attraveso la Real Estate Jin Suifeng del Guangdong di Xu Junhao, il padre di Xu Renshuo, che ha,anche lui, come Yonghong Li, al 35%,la proprietà del New China Building attraverso la Guangzhou Renbai Jie Industrial Group, di cui il Xu Renshuo, è azionista di maggioranza all'80%. Xu Renshuo possiede anche delle partecipazioni in varie aziende Hi Tech. E cosa c'entra Xu Renshuo con Pin An Insurance? La Rong Yu Holding è un fondo d'investimento di proprietà di Ping An Insurance, di cui Xu Junhao è uno degli azionisti, ed è il padre di Xu Renshuo. 

Yonghong Li, ricordiamolo, ha un patrimonio, secondo alcune fonti di 504 mln, secondo altre di 600 mln, ed è socio di maggioranza della Guizhou Fuquan Group, proprietaria della più grande miniera di fosforo in Cina che si occupa principalmente di estrazione, lavorazione e vendita di prodotti di fosforo. Possiede anche alcune partecipazione in aziende di packaging insiema alla moglie Miss Huang, Yonghong Li è proprietario per l'11,39% della Zhuhai Zhongfu Enterprise, attivo nel packaging delle bottiglie per la Coca Cola e la Pepsi in Cina. Il valore della Zhuhai Zhongfu Enrerprise è di 1 mld di euro, mentre la quota di Yonghong Li vale un centinaio di milioni di euro.

Ora, in molti storceranno il naso pensando a China Huarong, che è di proprietà dello stato cinese, e che quindi, se volesse potrebbe uscire allo scoperto e prendere le redini del Milan se fosse davvero dietro Yonghong Li. Alcune caparre arrivate da Hong Kong sono riconducibili a China Huarong, ma potrebbe anche solo aver finanziato e prestato dei soldi. La mia sensazione è che, di questi colossi, China Huarong, è un pò più defilata, poichè lo stesso governo cinese considera limitati gli investimenti nei club calcistici, oltre che rischiosi. Quindi, quando il Milan sarà in una situazione più redditizia, quando il progetto Milan partirà bene, e inizierà a produrre utili, allora potrebbe invesitre e far parte del progetto Milan anche China Huarong. Ma in qualche modo, nella proprietà del Milan, China Huarong c'è. Possiamo dire con certezza che la proprietà del Milan è composta da Haxia Capital, Yonghong Li, Xu Renshuo, Pin An Insurance e China Huarong, ma quest'ultima in tono minore, un pò più defilata. Diciamo che l'azionista di maggioranza, che opera dietro Yonghong Li, è Haxia Capital, una protagonista dell'Industria Cinese, come ha detto Silvio Berlusconi. 

Il problema di tutta questa storia è la non possibile, per via dei problemi spiegati all'inizio dell'articolo, trasparenza su tutta questa operazione. Il fatto che queste aziende non possono uscire allo scoperto e che sono dietro Yonghong Li. E questo crea tutte le speculazioni dei media sul Milan e sulla sua proprietà. C'e anche la possibilità che l'operazione non vada avanti e il Milan finisca in mano ad Elliott, qualora la rossoneri lux, la società veicolo lussemburghese che fa capo a Yonghong Li, proprietaria del Milan, non restituisca i soldi che il fondo americano ha prestato all'imprenditore cinese. Il Milan non rischia nulla, poichè finirebbe in mano ad Elliott e poi subito dopo sarebbe rivenduto ad un altro gruppo o magnate. I cinesi, attraverso il lavoro di Fassone, cercheranno di rifinanziare il debito per proseguire il loro progetto Milan, che prevede entro il 2020 la quotazione nella Borsa di Hong Kong,oltre alla costruzione dello stadio di proprietà, ma se impossibilitati ad esporsi per fornire le dovute garanzie a chi deve concedere il rifinanziamento, rinunceranno all'operazione Milan lasciandolo ad Elliott, che si ritroverebbe proprietario del Milan per "soli"303 mln! Un affare clamoroso. Per i cinesi è meglio perdere qualche soldo piuttosto che inimicarsi il governo cinese, visto che il loro business principale e le loro maggiori entrate sono in Cina. E' lì la loro fonte di ricchezza. Comunque, in un senso o nell'altro, il Milan continuerà ad esistere e non fallirà. Il Milan è certo, il suo proprietario o i suoi proprietari no!