Ha sempre determinato le sorti del Milan, nel bene e nel male. Di lui si ricordano le innumerevoli vittorie, in Italia e in Europa; il calcio champagne dei tempi di Sacchi; Silvio ha portato in Italia alcuni dei giocatori più importanti di tutti i tempi (Van Basten, Gullit, Shevcenko, ... e tanti altri). Però, il rischio è che ai tifosi del Milan rimanga più impressa nella mente la catastrofe della cessione del club ai Cinesi. 

Per Berlusconi la cessione del club era davvero inevitabile? Il Milan era fortemente indebitato, ma tutte le aziende del mondo sono indebitate: il debito è parte intrinseca della storia di qualunque attività imprenditoriale. L'importante è che esista un progetto per ripianarlo, attraverso un buon "piano industriale". Invece Silvio ha scelto la strada più breve: disfarsi del giocattolo. Perchè? Ci sono altre aziende di famiglia che probabilmente lo sono anche di più, come la Mondadori. E poi, perchè vendere a una proprietà su cui hai così poche informazioni? Forse perchè era il miglior offerente? Così ha ucciso il Milan due volte: la prima decidendo di cederlo, la seconda cedendolo a degli affaristi per avidità (evidentemente aveva bisogno di soldi!).

Qual è la situazione attuale? La società è alla ricerca di un modo per rifinanziare il debito, dopo appena un anno di gestione. I Cinesi si fanno vedere dalle parti di Milanello una volta al mese. Insomma, la compagine societaria è quanto di peggio possa esserci in circolazione. Perchè una cosa almeno è chiara: per loro il Milan era ed è solo un business, esattamente come ne avranno tanti sparsi per il mondo. La sensazione è che possa ripetersi ciò che è successo all'Inter con Thohir.  E poi, chi ha messo Mirabelli "al comando" della gestione tecnica? Chi è questo Mirabelli? Quali sono i suoi trascorsi nel mondo del calcio?  La sua imperizia è stata subito evidente quando si è lanciato a capofitto sul mercato. Si è avuta la sensazione che fosse entrato in un supermarket e avesse deciso di comprare la merce esposta, con un portafoglio pieno di soldi. Un acquisto dopo l'altro, senza un criterio logico. 

Ma la cosa peggiore è che la squadra non ha più un'identità, e sul campo si vede. Ieri sera molti giocatori avevano la testa fra le nuvole, passivi, poco motivati: una mentalità non da Milan. Non è tanto una questione tecnica, è più una questione di amor proprio, e per la maglia. E' come se non percepissero il peso di una maglia tra le più prestigiose al mondo. Sulla carta la squadra avrebbe dovuto raggiungere la Champions senza faticare molto; invece rischia di non centrare neppure la qualificazione all'Europa League, con tutte le conseguenze del caso.

Probabilmente l'unica vera scelta saggia di questa società è stata il rinnovo del contratto di Gattuso, lui sì un vero MINALISTA, uno che usciva dal campo solo quando la maglietta era sbrindellata per i contrasti con gli avversari. Eppure, Rino ha dimostrato di non essere semplicemente "Ringhio", ha idee di gioco valide, e non ha peli sulla lingua: i giocatori vanno messi in discussione, come ha fatto lui ieri. 

E non si percepisce una via d'uscita. Arrivano le sanzioni dell'Uefa. Insomma, è un dispiacere per tutto il mondo del calcio, non solo per i milanisti. Tutto il mondo calcistico vorrebbe rivedere il Milan ai livelli che gli competono. Quindi, un sincero in bocca al lupo.