"Nolite iudicare, ut non iudicemini" Molti i pregiudizi, poche le scommesse circa quella che sarebbe stata la posizione del Milan, giunti a questo punto del campionato. Siamo obiettivi, anche i tifosi più accaniti, fanatici, non avrebbero mai pensato che la squadra di Montella potesse aver un rendimento simile. Il tecnico partenopeo, dopo gli insuccessi dell'ex tecnico della primavera Brocchi e del serbo Mihajlovic (autore del 'Grande Torino 2') si é trovato per l'ennesima volta a dover costruire una squadra 'frammentata' con poche idee e troppa poca organizzazione. Quale é stata la svolta? Montella ha confermato diversi giocatori, tra cui Suso, Niang, Bonaventura, Donnarumma e Romagnoli, mettendoli al centro del progetto rossonero e rendendoli imprescindibili. Ha lavorato sul piano tecnico-tattico, istituendo un gioco, diverso dal 'Tiki Taka' di Firenze, ma molto più incentrato su verticalizzazioni, cambi di gioco e ripartenze. Cosa manca ancora? Sicuramente il Milan degli ultimi anni non è stato costante, infatti è comparso sporadicamente. Inutile dire che qualche rinforzo per reparto sarebbe molto utile, ma di questo se ne occuperà la nuova società, vedremo come funzionerà il tandem Fassone-Mirabelli