C'è volontà di fare chiarezza sulla proprietà del Milan. E' una cosa che andava fatta prima. Questo dimostra la poca serietà di chi governa il mondo del calcio. Il Milan è in pegno al Fondo Elliott e non rischia nulla, però questa situazione è snervante. Sicuramente sulla proprietà del Milan sono stati fatti dei controlli, tuttavia questa situazione con tutte queste nubi, con tante domande senza risposte chiare, creano attorno al Milan una situazione poco tranquilla. A quanto ammontano le garanzie che ha dato Yonghong Li? Se il Milan è costato complessivamente oltre un miliardo di euro, a livello economico quante garanzie ha dato Yonghong? Se io compro una società e mi impegno solo per l'acquisto, a spendere 740 milioni di euro, se Yonghong Li, come si dice ha un patrimonio da 504 milioni di euro, come ha fatto a portare avanti una operazione economica così ingente e impossibile per lui da sostenere? Non è solo in questo operazione. Capisco anche che i Cinesi hanno un' altra mentalità, non amano apparire, ma una squadra di calcio, specie come quella del Milan, è una azienda atitpica, al centro dell'attenzione di continuo, e non la si può gestire da lontano e in maniera riservata. Non si fa così imprenditoria calcistica. Non si può essere riservati. Ci vuole più trasparenza, altrimenti si va incontro alle speculazioni giornalistiche, alle illazioni, che creano turbative a livello ambientale, e che a lungo andare possono anche deteriorare l'armonia e la tranquillità della squadra. Sicuramente chi ha comprato il Milan non ha esperienza a livello calcistico, ma alla luce di quanto sta accadendo a livello mediatico attorno al Milan, è chiaro che un club di calcio non può essere gestito dalla proprietà in maniera riservata. Ma ci vuole trasparenza nelle gestione del club. Fassone disse che non sarà facile risolvere il problema della riservatezza dei cinesi, ma, per il bene del Milan, che dovrebbe essere al primo posto, è un problema che va risolto. Che sia facile o meno risolverlo.

Il commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini ha dichiarato che vuole vederci chiaro sulla proprietà del Milan, vuole delucidazioni in tal senso, e cercherà di mettersi in contatto con qualche dirigente del Milan per esaminare la situazione del club rossonero e vederci chiaro, poiché il Milan è considerato un patrimonio importantissimo della Federazione. Questo finalmente dovrebbe portare una schiarita sulla situazione del Milan. Ma prima chi ha controllato, non ha notato nulla di anomalo? Il Milan ha superato tutti i controlli, ma adesso basta con  i dubbi, si faccia chiarezza anche per noi tifosi, si cerchi di capire chi è realmente il proprietario del Milan, che, a detta di Silvio Berlusconi, è una protagonista dell'Industria Cinese, e quindi non può essere solo Yonghong Li.

La situazione in campo, a differenza di quella societaria, è piuttosto serena. Il Milan ha accumulato dei risultati positivi e Gattuso sembra intenzionato, nel corso del tempo, a dare fiducia ad André Silva. Ha elogiato il portoghese, che, contro la Sampdoria, in campionato, è entrato bene, non ha giocato molto, ma è stato protagonista di buone giocate, con tanto di ovazione del pubblico rossonero. Gattuso ha migliorato le prestazioni del Milan e di quasi tutti i calciatori rossoneri, che con lui, rispetto a prima, stanno rendendo meglio, specialmente Calhanoglu, rigenerato dalla cura Gattuso. Ora Ringhio deve recuperare André Silva, deve lanciarlo e fargli trovare la via dal gol e farlo quindi sbloccare psicologicamente. Inoltre deve valorizzare e migliorare a livello difensivo Ricardo Rodriguez, eccellente nella fase offensiva, di spinta, un pò meno quando si tratta di difendere e marcare. Inoltre deve riciclare, per modo di dire, Kalinic alla Altafini della Juventus, ovvero un bomber da gara in corso, che quando entra in campo riesce ad essere pericoloso e spesso decisivo. José Altafini giocò anche nel Milan per ben 7 stagioni, e vinse anche, oltre a due scudetti nel 1958/59 e 1961/62, la prima coppa dei campioni nel Milan nel 1962/63. Altafini, a 34 anni, approdò alla Juventus, e si dimostrò un bomber da gara in corso. Non era titolare in quella Juventus, dove giocò dal 1972 al 1976, ma si dimostrò profilico entrando dalla panchina. Questo è il ruolo più congeniale per Kalinic nel Milan. Ormai Patrick Cutrone si può considerare un titolare del Milan, alla luce delle sue ottime prestazioni, in attesa del miglior André Silva. Il Milan è ad un bivio. Tra campo e società stanno per arrivare delle definitive schiarite in tal senso. Per il bene del Milan e dei suoi tifosi.