"Gioca bene solo con Xavi e Iniesta, facile così", "Dybala ad oggi è il vero fenomeno". Questi alcuni commenti qualche mese fa su uno dei più grandi interpreti del calcio, Lionel Messi. Ripercorriamo la sua parabola, in cui non ci si è soffermati su molti aspetti, ma piuttosto si è puntato un giocatore che dovrebbe fare la differenza, definendolo finito a 30 anni.

14 febbraio 2017 - Ottavi di finale, il Barcellona gioca lo scontro a eliminazione diretta a Parigi contro il PSG. La gara si chiude 4-0 in favore dei padroni di casa, con 2 reti per tempo, la critica non perde tempo per punzecchiare i giocatori del Barcellona, che hanno fame e voglia di vincere, ma in futuro e con un nuovo tecnico. Si arriva ad un patto fra i giocatori e Luis Enrique, in cui il tecnico chiede di terminare "bene" la stagione, prima di lasciare la conduzione tecnica. Ottavo d'andata che passerà nella storia questo, perché da due palloni persi di Messi a centrocampo partono due contropiede avversari che permettono ai parigini di segnare.

8 marzo 2017 - Un piccolo aneddoto, un mio amico ripeteva che i parigini, in favore del 4-0, fossero già passati, fra me e me un pensiero che poi non son riuscito a trattenere e ho rivelato, proprio al mio amico un minuto dopo. Non bisogna mai scherzare con 3 squadre: Bayern Monaco, Real Madrid e Barcellona. Mettiamo caso che finisca 5-0 o 6-1, il risultato ad oggi credo lo sappiano anche i muri. Partita passata alla storia, blaugrana che si aggiudicano i quarti al 95', con molte polemiche da parte della critica a Suarez e Neymar, definiti "simulatori".

11 aprile 2017 -  Quarti di finale, l'incontro si tiene a Torino contro la Juventus. 3-0 in favore dei bianconeri, indelebile l'espressione di Messi, come a chiedersi "ma che cosa succede", per usare termini consoni. 2-0 già nel primo tempo, chiusura nel secondo. Dybala si prende la scena della serata e indirizza il quarto.

19 aprile 2017 - Luis Enrique promette di ripetere la perla effettuata il mese precedente contro il PSG, ovvero rimontona e tutti contenti. Non è andata proprio così, il risultato è stato 0-0 con molteplici occasioni da entrambe le parti, ma questa volta il possesso palla è sterile, la copertura bianconera è quasi perfetta e gli attacchi blaugrana non sono impeccabili. 

Il Barcellona termina così il suo cammino in Champions League, il capro espiatorio è Messi, reo anche in questa partita di aver avviato i contropiede avversari perdendo palloni pericolosi a centrocampo, "Messi è finito" titolano molti giornali. La stagione si chiude con due trofei, la supercoppa di Spagna (vinta ad agosto per 2-0 contro il Siviglia) e la Copa del Rey (battendo in finale 3-1 l'Alaves). Troppo poco per una squadra come il Barcellona, capace di aggiudicarsi 6 titoli in una sola stagione. Come promesso Luis Enrique saluta la squadra, al suo posto subentra Ernesto Valverde.

La nuova stagione non inizia bene, il primo trofeo, la supercoppa, viene dominato dal Real, sia all'andata che al ritorno grazie al baby prodigio Asensio. Piqué a fine gara arriverà ad affermare onestamente di sentirsi inferiore al Real, per la prima volta in 10 anni. In campionato invece il Barcellona ha un ruolino di marcia perfetto, 7 su 7 e capolista solitaria a 21 punti. Questo grazie a piccole migliorie tattiche che spostano "la pulce" più vicino alla porta, Messi infatti non deve fare il regista, ma partire, essere lui a dover fare sgroppate, non farle da centrocampo ai compagni, uno dei motivi per il quale spesso ha perso palloni dolorosi.

12 settembre 2017 - Una piccola vendetta, dopo quel che è accaduto l'anno scorso, Barcellona - Juve. 3-0 del Barcellona, Messi sigla una doppietta e si riprende la scena, la sua scena. Tutto bello, ma i commenti principali sono: "Era solo una partita dei gironi" e "dimostri qualcosa in nazionale".

11 ottobre 2017 - La nazionale, già.. Messi e compagni arrivano da 3 pareggi fortuiti, 0-0 contro Uruguay e Perù, 1-1 contro il Venezuela. Male, molto male, molto possesso palla, ma sterile, copione già visto. La partita decisiva è Ecuador - Argentina. Partita che già si incanala su binari non favorevoli, dopo 46 secondi infatti, è 1-0 Ecuador. Eppure ci dev'essere qualcuno in grado di salvare l'Argentina, un Messi(a). Proprio lui, Messi, Messi e per finire, giusto per non farci mancare il pallone, ancora Messi. Gol spettacolari, uno più strabiliante dell'altro, Argentina aritmeticamente qualificata, senza dover passare dagli spareggi.

Morale della favola - Troppo spesso si giudicano finiti giocatori che non lo sono, risulta difficile farlo quando si ha a che fare con marziani, noi possiamo dirlo però con fierezza: abbiamo vissuto un'epoca in cui esistono giocatori in grado di cambiare la partita quando vogliono.