Era rigore? Per me no. O almeno non era rigore netto.

Non posso non capire Buffon che, sul finale di carriera, rassegnato ormai ad una mesta uscita dalla Champions, era tornato ad accarezzare l'idea di giocarsi le proprie carte fino in fondo, quasi a compensare la delusione dell'eliminazione dal mondiale. Quindi per citare il portierone, episodio dubbio? Sì, anzi "DUBBISSIMO". Che il buon senso suggerirebbe di non assegnare a 30 secondi dalla fine di una partita ad eliminazione diretta.

Tuttavia anche oggi non voglio attaccarmi alla scusa dell'arbitro e per questo non dico che la Juve complessivamente meritasse più del Real. Ho sempre sostenuto e lo faccio anche adesso che chi si attacca al presunto o reale errore arbitrale, tranne rarissime eccezioni, rivela di avere una mentalità da perdente. E noi, soprattutto dopo aver ascoltato le pur comprensibili proteste a caldo di Agnelli e soprattutto di Buffon, siamo stati esattamente quello che diciamo agli altri quando si attaccano alle sviste arbitrali: perdenti. Questo principio deve valere sempre, sia a Madrid che a Benevento.

E' giusto invece fare autocritica, quella che fa crescere, che ti insegna a capire eventuali errori e a non commetterli di nuovo in altre situazioni simili, a prescindere dal rigore dubbio. Secondo me ci sono altre ragioni rispetto al rigore dubbio assegnato al Real Madrid che non ci hanno consentito il passaggio del turno. Fondamentalmente la Juve, segnato lo 0-3 e con ancora mezz'ora di partita da giocare, penso che dovesse cercare con insistenza il 4° gol, cosa che non ha fatto. Ed è per questo che ha meritato di uscire. Con il 4° gol e con mezz'ora di tempo per poterlo segnare non c'era rigore inesistente che tenesse, perché il risultato di 1-4 ci avrebbe visto comunque trionfatori. Allegri, di cui non so trovare miglior definizione di quella coniata da Tevez sostituito in un'altra sfida contro i blancos, non ha fatto cambi ma ha preferito aspettare "con calma" di poter disputare la lungagnata dei supplementari.

Ma perché aspettare? Perché? Perché? Cento volte perché...!!!

Il coraggio premia quasi sempre. Zidane ha osato, esaurendo i 3 cambi al 70' e rocambolescamente è stato premiato, sia pur dubbio, proprio su uno dei sostituti.

Noi il coraggio lo abbiamo dovuto trovare perché costretti a fare l'impresa, poi una volta arrivati a un passo dal trionfo, ci sono tornate in mente le italiche paure, "aspettiamo a fare il cambio di Cuadrado", facciamo gestione del possesso (dimenticando di trovarci davanti ai maestri del possesso), mettiamoci sulla difensiva e aspettiamo i supplementari.

Mai come ieri sera abbiamo dominato contro il Real Madrid. Se ci mettiamo in testa di giocarcela senza tattiche attendiste, possiamo battere i più forti. Questo è la lezione che dobbiamo imparare. E spero che non ne servano altre da qui in avanti. Mister Allegri di lezioni così ne abbiamo dovute subìre fin troppe, sarebbe ora di mettere a frutto gli insegnamenti acquisiti.